Intro al Capitolo: Dopo questa lunga pausa di riflessione… mi domando: che fine
hanno fatto le Mew Mew?
~ Rullo di tamburi…~
Eccole qua!
(Ma come faccio ad essere così cretina?)
-_-
*** Un Segreto ***
~ * ~
Intermezzo n°2
Ichigo gli aveva appena riattaccato il telefono in faccia.
Ma era viva e dalla sua voce squillante sembrava che stesse anche bene.
Eppure la cosa che frastornava di più Ryou era che per la prima volta lei lo
avesse chiamato per nome. (*)
Guardò per un attimo il costosissimo telefonino che teneva ancora in mano,
dipinto di un abbacinante grigio metalizzato con le rifiniture di un distinto
blu petrolio… 100.000 yen della migliore tecnologia giapponese compattati in
una linea slanciata ed elegante… solo 45 mm X 83 mm X 23 mm, appena 89 grammi
di peso… (**)
…a che cavolo gli serviva, visto che parlava sempre e solo con Keiichirou???
Ricompose velocemente il numero della ragazza e si portò di nuovo il cellulare
all’orecchio…
Fece un paio di squilli poi…
Dava occupato…
Ichigo aveva respinto la chiamata.
Che idiota che sono…
Era ovvio che avesse riattaccato! Gli aveva appena dato la conferma di essere
stata rapita! Mica poteva stare a chiacchierare al cellulare!
Rapita…
Gli passò un brivido per la schiena.
E se ora, per colpa sua, il rapitore avesse scoperto che Ichigo aveva appena
telefonato a qualcuno?
Merda…
Ma come gli era saltato in mente?
Non era da lui.
Ryou Shirogane ragionava prima di fare qualcosa, aveva sempre il pieno
controllo delle sue azioni! (Sì, come no! NdMe)
A parte quando Ichigo lo faceva uscire di testa, ovviamente… (Ah! Ecco! Ri-NdMe)
Uscì velocemente dalla cucina, per entrare nella sala principale del Caffè Mew
Mew.
Era pomeriggio ed il locale era già stracolmo di gente: liceali ancora in
vacanza da scuola, universitari che stendevano tappeti di libri sui
microscopici tavolinetti rosa, coppiette che tubavano tenendosi per mano, un
paio di madri esasperate con i loro figli, un gruppetto di ragazzi in un angolo
che puntavano altri gruppetti di ragazze in un altro angolo, alcune vecchiette
che cianciavano ingobbite sotto il peso dei loro scialli di lana sciupata… E
poi tutto quel parlare, quel ridere, quei piatti che cocciavano sui tavoli,
quei bicchieri di vetro che tintinnavano tra loro, i cucchiaini che stridevano
nelle tazze, i bambini che strillavano… una confusione assordante che gli
rimbombava in testa e si sommava al caldo afoso causato dal riscaldamento
troppo alto… (***)
Ma perché ho aperto un Caffè???
Sarà stata la millesima volta che se lo domandava.
Mentre il biondino era assorto in questi suoi quesiti esistenziali, Retasu gli
passò velocemente davanti, investendolo con il profumo delle cioccolate fumanti
che reggeva su un vassoio.
La afferrò per una spalla.
La ragazza si voltò e lo guardò sconvolta, poi le sue guance si colorirono di
un bel rosso vivo, che risaltò paurosamente contro al verde florido dei suoi
capelli e della sua divisa.
“Ha appena telefonato Ichigo” la informò senza troppi riguardi Ryou, ignorando
la reazione della ragazza. “Vai a dire a Keiichirou di occuparsi dei clienti,
mentre tu e le altre venite un attimo di sotto”.
La cameriera in verdi annuì flebilmente e guizzò via, lasciandolo solo davanti
alla porta a battenti della cucina.
***
Di sotto, nel laboratorio, era buio pesto, come al solito. Solo la luce gelida
dei monitor rischiarava l’ambiente.
Ma infondo, non c’era molto da illuminare: a parte la scrivania con due sedie e
alcuni scaffali contro la parete, quella stanza era enormemente vuota.
Minto, Retasu, Zakuro e Purin era impalate in mezzo al locale, sul lucido
pavimento nero, in attesa.
“Ha telefonato Ichigo” ripetè Ryou, anche lui in piedi, ad un paio di metri da
loro.
“Questo ce l’ha già detto Retasu!” sbottò Minto. “Dicci qualcosa che non
sappiamo già!”
“Come sta Ichigo onee-chan?” la interruppe Purin.
“Non lo so… dalla voce sembrava stesse bene, ma era molto nervosa. Sembrava
spaventata.” Spiegò brevemente Ryou.
Fissò per un attimo l’interessante punta delle sue scarpe. Aveva deciso di non
dire nulla alle ragazze della chiamata che lui aveva fatto ad Ichigo. Sarebbe
stato inutile ai fini del loro problema…
“Ha detto di essere stata rapita.” Continuò.
Retasu soffocò un grido, portandosi una mano alla bocca, mentre Minto e Purin
si limitarono a sgranare gli occhi.
“Allora è vero… c’è un nuovo nemico.” tagliò secca Zakuro, fissando gelidamente
Ryou, come se avesse capito che gli stesse nascondendo qualcosa.
“No, non è detto. Ichigo non ha parlato di nulla del genere…” tentennò il
ragazzo.
“Ma come? Ichigo onee-chan ti ha detto di essere stata rapita e non ti ha detto
da chi?” chiese Purin, con la sua vocina insistente.
“Ha riattaccato di colpo il telefono. Però in effetti, sembrava che stesse per
dirmi qualcosa sul suo rapitore…”
“Allora ti ha detto come si chiama? Chi è?” domandò nervosamente Minto.
“Chi…” mormorò Ryou, cercando di ragionare.
“Chi?” fece eco Purin.
“Sì… Chi…” ripetè Ryou, soprappensiero.
“Sì, CHI, esatto! Puoi renderci partecipe dei tuoi ragionamenti e dirci CHI è?”
strillò Minto, esasperata.
Ryou si riscosse di botto, a sentire la bird-girl alzare così tanto la voce.
“Per favore, ragazze, non agitatevi!” disse seccato. “Intendo dire che prima di
riattaccare Ichigo ha detto qualcosa che iniziava con Chi!”
“Aaaaaah!” fece Purin, come se improvvisamente tutto avesse più senso. -_-“
“Potrebbe essere un nome, ma questo non ci aiuta molto…” considerò Minto. “Non
mi viene in mente nulla…”
Zakuro prese ad lisciarsi una ciocca dei suoi opalescenti capelli neri,
riflettendo.
“Che importanza ha? Se non lo conosciamo ancora, il suo nome non ci sarebbe di
nessun aiuto!”
“Ehm... ragazzi…” bisbigliò Retasu.
“Però, potrebbe darci un’idea su come cominciare le indagini.” Osservò Ryou.
“Purin può andare per strada a fermare tutti i passanti e chiedere se il loro
nome inizia per Chi!” esordì Purin, esaltata.
“Lascia perdere Purin, non servirebbe a niente!” disse Minto.
“Potremmo fare delle ricerche su internet…” ponderò Ryou, adocchiando il Pc.
“Ragazzi…” bisbigliò di nuovo Retasu.
“E se fosse un’organizzazione? Ci avete pensato?” propose Minto.
“Sì, potrebbe essere. Così sarebbe molto più facile trovarla…” riflette Ryou.
“RAGAZZI!!!” strillò Retasu.
Tutti si voltarono verso la tipa dai capelli verdi, confusi.
“Ecco… io…” farfugliò lei, rendendosi improvvisamente conto di essere al centro
dell’attenzione. “Pensavo: e se Ichigo… se Ichigo fosse stata rapita da
CHI-sshu?” (****)
“CHIIII?” fecero eco tutti i presenti.
Retasu si fece piccola, piccola, arrossendo. “sì… K-Kisshu…”
“Retasu, ma tu pensi prima di parlare?” sbottò Minto. “Ti ricordo che quel
sadico invasato e i suoi amici se ne sono andati da settimane!”
“P-però io… scusami! Pensavo che fosse una buona idea!”
“Andati! Capisci? Volati via! Decollati! Sul loro pianeta ad anni ed anni luce
di distanza dove non possono più infastidirci!” ribadì la bird-girl, irritata.
“Retasu, Minto ha ragione: il loro capo è morto, loro hanno ottenuto l’Acqua
Mew… non è possibile che siano tornati! Non avrebbe senso! Io propongo di
escludere questa ipotesi!” disse Ryou, con calma.
Retasu annuì tristemente.
Il biondino diede un’occhiata alle altre tre ragazze per vedere se anche loro
erano concordi con le sue idee: Zakuro si limitò a guardarlo piattamente senza
dire una parola, Minto annuì con convinzione e Purin…
“Purin?”
Purin guardava per terra con gli occhi sgranati.
“Purin, che hai?” domandò perplessa Minto.
La bambina fece improvvisamente un salto indietro e fece un largo, larghissimo
sorriso... “Purin si è ricordata che deve andare a fare una cosa!” esclamò.
Quindi si gettò fuori dalla porta.
“Ma che…?” sillabò Ryou, allibito.
“Questo non mi piace per niente! Ragazze, vedete di recuperarla! Presto!”
Le Mew Mew rimaste obbedirono al suo ordine e si precipitarono mestamente
dietro a Purin…
***
Molto, molto, molto tempo dopo, le quattro ragazze erano di nuovo radunate nel
laboratorio.
Zakuro aveva un’occhio nero (-_-“) e Retasu non trovava più i suoi occhiali, ma
Minto teneva una recalcitrante Purin per un braccio.
“Lascia andare Purin, Minto onee-chan!!!” strillò la bambina.
“No Purin! Ora ci spieghi perché sei scappata via prima!” la intimò Minto.
“NO!”
“Per favore Purin…” la supplicò Retasu, inginocchiandosi davanti a lei. “Forse
può aiutarci a salvare Ichigo-san…”
Poi si accorse che quella che aveva di fronte non era Purin ma uno scatolone…
(-________________-“”””)
“NO! NO! NO!”
Ryou si mise una mano dietro la testa, senza sapere che inventarsi.
“Dai Purin… se ce lo dici, chiedo a Keiichirou di prepararti il tuo dolce
preferito! Ti va?” provò.
“No! Purin non si fa comprare con i dolci! Lasciatemi andare! Purin può
risolvere il problema da sola!” sbottò.
Strattonò via il braccio dalla presa di Minto, ma rimase immobile dove si
trovava.
“Purin! Io…” strillò Minto, ma fu interrotta da Zakuro che le posò una mano
sulla spalla.
La bambina bionda fissava il pavimento, stringendo nervosamente i pugni.
“Gli alieni…” iniziò “Non sono andati via!”
“Cosa???” esclamò Ryou. “E tu come lo sai? No… aspetta… non dirmelo…”
“Taru-Taru viene a giocare con Purin e i suoi fratellini da giorni…” spiegò
Purin.
“Ecco… l’ha detto…”. Ryou si sbattè una mano sulla fronte, incredulo.
Non sapeva se essere felice perché non c’era nessun nuovo nemico in vista o
disperato perché quel tizio fuori di testa e i suoi amici erano ancora a zonzo
sulla Terra con chissà quali poco rosee intenzioni…
“A Purin dispiace tanto di avervelo nascosto, ma Taru-Taru ha detto che sarebbe
rimasto solo finché non avrebbero riparato l’astronave!”
“Ah! Così si spiega perché sono ancora qua: hanno avuto un guasto…” osservò
Minto.
“Aspetta!” proruppe Ryou di colpo. “Hai detto che sarebbero rimasti qua finché
non avranno riparato il guasto? Questo significa che tra poco ripartiranno… e
quel bastardo si porterà via Ichigo! La vuole portare sul suo pianeta, ecco
perché l’ha rapita! Maledizione…”
Si stava facendo prendere dall’ansia…
“Purin!” sbottò “Taruto ti ha detto quanto resteranno ancora?”
La bambina scosse la testa, mortificata.
“Potremmo non aver molto tempo!”
Il ragazzo si mise velocemente a riflettere. “Deve essere intrappolata in una
di quelle dimensioni parallele, per questo il computer non la rilevava.
Chiederò a Keiichirou di ricercare il segnale vitale di Ichigo su altre
frequenze, così saremo almeno in grado di capire in che zona della città si
trova… E poi ci vorrà del tempo per trovare un passaggio interdimensionale, a
patto che ce ne sia uno… non sarà una passeggiata… potrebbero passare giorni!
Diamine! Spero solo che gli alieni ne abbiano ancora per molto con quell’astronave…”
“Purin può fare di meglio!” lo interruppe la bambina, con determinazione.
“Chiederà aiuto a Taru-Taru!”
I presenti si scambiarono un’occhiata.
Poteva anche funzionare…
“Quando rivedrai Taruto?” domandò il ragazzo.
“Io credo stasera, dopo la chiusura del Caffè…”
“Ok Purin, fa come credi. Intanto io e Keiichirou ci muoveremo nella direzione
che vi ho appena illustrato!” disse Ryou.
“Per quanto riguarda voi ragazze: tenetevi pronte per questa sera! E ora
tornate di sopra…” terminò, liquidandole sbrigativamente.
Le Mew-girls si avviarono su per le scale lasciandolo solo, mormorando
sottovoce cose che il ragazzo non riusciva a capire.
Senza dar loro più peso, si avvicinò a grandi passi alla scrivania e afferrò la
sedia, per accomodarsi davanti al computer, ma i suoi pensieri lo congelarono
in quel gesto…
Era stato preoccupato per Ichigo da morire da quando era scomparsa, e ora, che
probabilmente avevano scoperto dove si trovava, non riusciva assolutamente a
sentirsi più sollevato.
A pensare con chi si trovava…
A pensare che era rimasta da sola con lui per due giorni…
Strinse le dita sullo schienale della sedia, per frenare l’ondata di rabbia che
gli ribolliva dentro.
Cosa gli avrà fatto?
Un pensiero, un pensiero orribile si materializzò nella sua mente: l’Ichigo che
stavano per andare a salvare…
Poteva non essere più la stessa che gli sorrideva con quell’aria ingenua e un
po’ svampita fino a pochi giorni prima…
Poteva essere diversa…
“Shirogane?”
Si voltò appena verso la voce che lo aveva chiamato.
Si accorse che Zakuro non aveva seguito le sue compagne, come credeva, e ora lo
fissava intensamente, con i suoi penetranti occhi blu notte, appoggiata allo
stipite della porta del laboratorio.
“Devo avvisare Aoyama?” domandò infine la ragazza.
A quella domanda così inaspettata, Ryou fece un sorrisetto strano. “No… non
siamo ancora sicuri di come stiano le cose. Non facciamolo preoccupare per
nulla.”
Zakuro ricambiò appena il sorriso con uno sguardo d’intesa. Poi riassunse la
sua espressione decisa. (*****)
“Credi che dovremo combattere di nuovo contro di loro?” chiese.
Il ragazzo si voltò verso il monitor del computer.
“Sì, penso di sì…”.
Poi si sedette finalmente sulla sedia e si mise a battere in fretta sulla
tastiera, coprendo il rumore dei passi sicuri di Zakuro che si allontanavano
lungo il corridoio.
~ * ~ *~ * ~ *~ *~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ * ~
Non so perché Ryou mi venga sempre così svarionato in questa FanFic… oddio…
forse un po’ lo è! Arrogante, impulsivo, in perenne lotta con sé stesso, ricco
da fare schifo e nessun modo per spendere tutti quei soldi… ma ha un’idea di
cosa vuole dalla vita? Secondo me un po’ se la racconta… ^_^ (ora le fan mi
scuoiano e fanno tappetino per il Caffè Mew Mew con la mia pelle… -_-)
Note:
(*) Ichigo ha chiamato Ryou… beh… “Ryou” anziché Shirogane, come al solito. (Ved
Cap7). In Giappone questo è segno di GRAAAAAAAANDE confidenza, specie se è una
ragazza a farlo! Pensate che in un anno che si conoscono, la rossina non ha
ancora chiamato neppure il suo ragazzo per nome! E brava Ichigo svampita: prima
le scappano le mani… poi le scappano le parole di bocca… un corso di
autocontrollo no, eh? -___-“
(**) Scusate… troppe pubblicità in Tv sui cellulari… lavaggio del cervello… ho
bisogno di un cellulare nuovo… ho bisogno di un cellulare nuovo… ho bisogno di
un cellulare nuovo… ho bisogno di un cellulare nuovo… non lo cambio da 1
giorno, 7 ore e 43 minuti… ho bisogno di un cellulare nuovo… ho bisogno di un
cellulare nuovo… hai visto l’ultimo… sì, quello della ***Biiiiiip***? Ha una
funzione di ultima generazione che, una volta provata, non ne puoi più fare a
meno! Ora ti spiego: tu mandi un MMS al centro servizi digitando
**49278362#2123335##8746534271*546* e, per soli 45 Euro, automaticamente il
forno di casa tua si accende e ti mette a cuocere il pollo! Pensa che ci mette
anche gli odori e, se vuoi, inforna anche le patate!!!! FANTASTICO!!!!
…Ah… ma è vero… c’è l’influenza aviare adesso… niente pollo… sigh…
(STA DELIRANDO DI NUOVO! NdKisshu-che-non-so-che-ci-fa-in-questo-capitolo)
CMQ 100.000 Yen sono all’incirca 750 Euro. ^o^
(***) Ok… si vede che aver fatto la cameriera per tre mesi mi ha traumatizzato,
vero?
(****) Io ho la fissa per i giochi di parole CRETINI…
(*****) Beh? Ryou e Zakuro non possono essere un po’ stronzi? Eh eh eh eh eh…