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*** 7. Alta Tensione ***
~ * ~
By Kisshu
My heart is aching |
Il mio cuore fa male |
(I Want You Now – Depeche Mode) |
Il cielo.
Per lui che non era abituato a vederlo, la cosa che più gli si avvicinava nella
sua immaginazione era il vuoto nero dello spazio.
A volte gli dava la sensazione che se non fosse stato attento avrebbe rischiato
di caderci dentro…
Lo spazio.
Nemmeno quelle l’aveva visto molte volte, in verità.
Quando era ancora una matricola, al dipartimento di aeronautica, si era
addestrato parecchio con i simulatori di volo, ma solo dopo che era stato
scelto per la missione sulla Terra e che gli avevano affiancato Pai, che era
già un pilota da anni, anche lui aveva avuto il privilegio di volare veramente
sopra la superficie un paio di volte.
Non era stata questa grande esperienza.
Anziché provare quella sfilza di ripetitiva manovre di routine, in orbita
attorno al corpo celeste, gli sarebbe piaciuto scendere nell’atmosfera e
approfittarne per fare qualcosa degno dell’occasione, tipo lanciarsi in
picchiata in uno dei crateri vulcanici o rasentare qualche catena montuosa. O
magari infilarsi dentro una delle perturbazioni millenarie che abbondavano sul
suo pianeta per sfidare coraggiosamente le trombe d’aria.
Invece Pai era così noioso… alla prima virata brusca che aveva fatto, per
evitare un’interessante parete rocciosa che era apparsa da chissà dove, gli
aveva categoricamente proibito di guidare la sua carretta per il resto della
sua esistenza… (XD NdMe)
Era così maniacalmente geloso di quel rottame…
Kisshu notò una nuvola in cielo che assomigliava proprio alla sua astronave.
Aveva la fusoliera slanciata, i due alettoni assottigliati sul retro, persino
il collettore di scarico…
Si muoveva lentamente in quel mare azzurro sopra di loro.
Se se ne fosse andata lasciandolo lì, i suoi problemi sarebbero finiti…
Non avrebbe più dovuto assumersi la responsabilità di scegliere se tornare o
restare, o meglio…
se tornare o scappare…
Ma sarebbe stato per sempre solo…
Così, perso in un imprecisato punto dell’universo…
Però ora, proprio solo non era, infatti la sua gattina era sdraiata vicino a
lui, con la testa appoggiata al braccio con cui lui le cingeva le spalle.
Aveva smesso di piangere da un po’ ed ora, sebbene pensierosa, sembrava molto
più serena, liberata da quel peso.
Kisshu era rimasto sconcertato.
Non aveva mai e poi mai considerato la possibilità di… parlare con lei?
Cioè, tra loro due era sempre stata una cosa a senso unico, con Ichigo che lo
odiava e lo mandava via.
Non le era mai venuto in mente di fargli stupide domande sulla sua vita, su
quello che gli passava per la testa o su altre cose che non aveva davvero
bisogno di condividere con qualcuno.
Invece prima… non solo si era interessata a lui, ma lei gli aveva addirittura
affidato le sue emozioni. Si era finalmente fidata di lui…
E la vista dei suoi singhiozzi spezzati, aveva fatto saltare fuori, da un
angolino profondo ed insospettabile del suo cuore, un desiderio intenso di
proteggerla, di liberarla da quel dolore di cui finalmente la causa non era più
lui.
Non era la solita frenesia di sentire quel corpo caldo e snello costretto
contro il suo.
Non gli era mai successo che una ragazza gli facesse questo effetto.
Quelle aliene, tanto carine quanto ingenue, che si scioglievano come ghiaccio
al sole, al suono di due paroline dolci e alla vista di un paio dei suoi
sorriseti accattivanti, non erano la stessa cosa. Dopo essersi divertito con
loro a sufficienza ed essersi preso le soddisfazioni che desiderava, nessuna
era mai stata in grado di trattenerlo un minuto di più, tanto meno quando
qualcuna di loro versava quelle lacrime petulanti.
Quando aveva incontrato Ichigo, anche lei gli era sembrata una di queste, anzi,
probabilmente la era davvero, e Kisshu era convinto che se non fossero stati
nemici giurati, primo o dopo sarebbe riuscito di sicuro a persuadere anche lei.
Però ora, dopo quello che avevano passato, lei sembrava cambiata.
E forse anche lui si era stancato di giocherellare con le bambole.
Voleva qualcosa di più interessante, qualcosa che lo distraesse da quei suoi
pensieri dolorosi...
Invece, a distrarlo dai suoi più o meno seri ragionamenti, fu una fastidiosa
sensazione di solletico sulla pancia.
Abbassò gli occhi scocciato, pensando che si trattasse di un qualche animaletto
noioso che gli si era arrampicato addosso.
Invece vide la cosa che probabilmente lo frastornò di più in tutta la sua vita:
la mano sottile di Ichigo che gli accarezzava la pelle, scorrendovi sopra
delicatamente la punta delle dita.
Kisshu si paralizzò, in preda ad un improvviso panico.
La ragazza stava percorrendo lentamente la lunga cicatrice che lo scontro di
due settimane prima gli aveva lasciato sull’addome. Intanto, con i profondi
occhi color cioccolata, seguiva rapita i movimenti delle sue stesse dita.
O è impazzita lei o sono impazzito io… si disse mentalmente l’alieno sbattendo
due o tre volte le palpebre per essere sicuro di non avere le allucinazioni.
Fino ad un attimo prima è stravolta dal dolore… e adesso guarda te che…
Poi la ragazza staccò la mano dalla pancia e gliela infilò sotto la maglia.
Kisshu cominciò a sentire un gran caldo e realizzò che probabilmente la sua
faccia doveva aver assunto la stessa tonalità dei ventagli di Pai. (rosso con
macchiette viola. NdMe -.-)
Ichigo frugò un po’ sotto la stoffa, finché non trovò quello che cercava,
ovvero l’altro sfregio provocatogli dal Cavaliere Blu, e si mise
meticolosamente a percorrere anche questo salendo verso il collo.
Il ragazzo deglutì. Non è che fosse proprio (solo) imbarazzato, è che non
sapeva davvero che fare.
O meglio, lui l’avrebbe volentieri lasciata continuare per ore, se non fosse
che quello sfregare sulla pelle già provata era tutto fuorché piacevole.
Maledizione Ichigo… ci sono un sacco di altri punti sensibili ma meno
fastidiosi da toccare… pensò a denti stretti, afferrandole la mano e sfilandola
a malincuore da sotto la sua maglia.
La rossa lo guardò innocentemente, con l’aria di una che ha la testa tra le
nuvole.
“Ma che accidenti fai? Tocchi?” le domandò, cercando si sembrare seccato.
A quella domanda, Ichigo sgranò gli occhi, ripiombando di colpo nella sua
terribile realtà.
“NO NO NO NO NO NO NO!!!!” farfugliò concitatissima.
Diventò più rossa dei suoi capelli.
“Scusa! Io non volevo… mi dispiace mi dispiace”
“Mi dispiace… io-io ero curiosa… non volevo… non volevo…” continuò, ancora più
fuori di sé.
“Eri… curiosa?” domandò lui incredulo. O_o”””
“Sì, cioè… No! Cioè… Non farti strane idee!” sbottò la ragazza.
Kisshu le lasciò la mano, perplesso.
Ma che razza di curiosità sono queste? Si domandò.
“Beh, lascia perdere! Non sei capace, sei fastidiosa!” aggiunse poi con aria
scocciata, ricordandosi che aveva un’immagine da difendere… -_-“
Ichigo si girò dall’altra parte, voltandogli furiosamente le spalle. Vide che
si stava dimenando in preda all’imbarazzo, coprendosi il viso con le mani.
Scoppiò a ridere.
Quella era la situazione più ridicola che gli fosse mai capitata con una
ragazza.
“Non ridere! Non c’è niente da ridere! E’ una cosa tragica!” sbottò lei,
esasperata, senza voltarsi.
Kisshu la osservò un po’ di sottecchi, trattenendo le risate.
Tutto quell’inaspettato toccare aveva risvegliato le sue già-poco-sopite
fantasie.
E poi Ichigo era talmente imbranata che faceva solo venire voglia di
stuzzicarla ancora di più.
Si spinse di fianco a lei, poggiandosi sui gomiti e la fissò da sopra la sua
spalla.
“Hai ragione, è una tragedia!” le disse, cercando di assumere un tono
serissimo.
La ragazza si voltò appena verso di lui, frastornata.
“Ma se vuoi…” continuò, abbassando la voce e sfiorandole la spalla nuda con le
labbra. “Ti insegno io…”
Ichigo si limitò a guardarlo, senza dire una parola.
Non si mise ad agitarsi ancora di più in preda all’imbarazzo. Non lo cacciò
nemmeno via.
Non fece proprio nulla di nulla.
Assolutamente niente.
Il cuore di Kisshu perse un battito.
Rimase a fissarla incerto. Lui stava scherzando…
Forse, Ichigo… no?
Impossibile…
Combattendo contro l’emozione provocatagli da questa realizzazione, tentò di
recuperare il suo proverbiale sangue freddo.
Se era la volta buona che Ichigo non lo respingeva, tanto voleva fare le cose
fatte bene…
La tirò verso di lui, facendola voltare completamente.
La vista di quella ragazza, totalmente abbandonata tra l’erba, che lo fissava
con quei due bellissimi occhi inquieti e le guance arrossate, gli facevano
girare la testa…
Si avvicinò per baciarla…
…No…
Si fermò.
…posso fare di meglio…
A pochi centimetri dal suo viso, passò allusivamente l’indice dalle sue labbra
a quelle morbide della ragazza, facendogliele dischiudere appena, poi continuò
a scorrere con il dito il profilo di Ichigo, scendendo lungo il collo, tra il
seno e lungo la pancia, mentre lei assecondava impercettibilmente i suoi
movimenti.
Si fermò titubante sul bordo dei pantaloni.
Non voleva ammetterlo ma stava venendo il batticuore anche a lui…
Si concesse finalmente di baciarla, posando appena le labbra sulle sue.
E menomale che doveva essere uno scherzo… pensò, mentre si scostava da lei, più
turbato di quanto potesse prevedere. (*)
Quando riaprì gli occhi, Ichigo riuscì a sbalordirlo di nuovo.
“Ah, questa poi!” esclamò. “Ti sei emozionata così tanto?” le domandò
interessato.
La ragazza, che sembrava decisamente scossa, riuscì solo a sillabare un: “Uh?
Cosa?”.
“Se non ricordo male, ti succede quando ti emozioni…” provò.
“EH? Ma di che accidenti stai parlando?” strillò lei, recuperando un minimo di
senso della realtà.
Poi la vide portarsi le mani alla testa, tastando le orecchie da gatto che le
erano spuntate.
“Le… l-le… o-ore-orecchie…??? Le o-orec-orecchie da g-gatto?” disse
farfugliando.
Sbiancò.
Con un urlo disumano, che per poco non faceva morire di paura Kisshu, Ichigo
balzò in piedi e iniziò a girare in tondo come una pazza furiosa, continuando a
gridare.
“TU! COME HAI POTUTO?” sbraitò, puntando il dito contro l’alieno che la
guardava sconvolto, ancora accoccolato per terra.
“QUESTO non doveva più succedere!!!! Hai capito? QUESTO non doveva più
succedere!!!!! Con Aoyama-Kun non era più successo! Invece con te, bastardo!
COME HAI POTUTO???”. Prese a cercare furiosamente di nascondersi le orecchie
con le braccia ma queste spuntavano comicamente da tutte le parti, assieme alla
coda che si agitava nervosamente.
Kisshu si ripeté l’ultima frase della ragazza, ponderando.
“Ah, con Aoyama-Kun non succedeva più” borbottò.
“ESATTO! NIENTE più orecchie, NIENTE coda, NIENTE di NIENTE!!!” Ansimò Ichigo
tremando di rabbia.
“Capisco… Niente di niente” mormorò Kisshu. “Qualcosa vorrà pur dire…”
Un ghigno soddisfatto si stampò sulla sua faccia, mentre guardava allusivamente
la ragazza.
“CHE HAI DA SORRIDERE A QUEL MODO?” sbottò Ichigo.
Ma poi la rossa sgranò gli occhi, accorgendosi di cosa aveva appena ammesso…
…Lui era in qualche modo più emozionante di Aoyama-kun?
(**)
Detto così, da lei, era davvero il massimo…
“Sei proprio geniale Ko-Neko-Chan, quando ti impegni” esordì allegro l’alieno,
saltando in piedi e dandogli un paio di buffetti sulla testa.
Lei lo fissò boccheggiando come un pesce, senza riuscire a mettere di fila due
parole di senso compiuto.
“Ma ora mi sono stancato di stare qua, vai a riprenderti la tua roba che ce ne
andiamo!” aggiunse lui, sbrigativo, dandole le spalle per non farle vedere quel
sorrisetto da ebete che gli si era stampato in faccia… -_-“
Ichigo, dopo una lunga attesa in cui probabilmente cercò di riacquistare le
proprie facoltà mentali, si incamminò lungo il corso del fiumiciattolo,
lasciandolo solo.
Quando fu sparita dalla sua vista, l’alieno si lasciò ricadere a sedere per
terra.
Non era sicuro di stare proprio bene neppure lui…
Ichigo si era appena lasciata baciare…
E si era pure emozionata…
E si era emozionato anche lui…
Tutto questo non doveva succedere…
Era talmente strano da essere quasi… spaventoso…
Ok… Era quello che desiderava ardentemente da mesi… ma lui si era lentamente
convinto che non sarebbe mai potuto accadere… almeno non in quel modo!
E poi… e poi non era da lui agitarsi così! Erano sempre state le ragazze ad
turbarsi… mentre lui si limitava a divertirsi da matti a guardare le loro
espressioni stralunate ed impaurite mentre le baciava…
Ora, invece…
…Perché cavolo non riusciva a levarsi quel sorriso cretino dalla faccia???
>___<
***
Io ci rinuncio… sto perdendo la testa…
Kisshu si alzò frustrato, spegnendo con un paio di pedate quello che restava
del fuocherello, poi prese a spazzarsi l’erba dai vestiti.
In quel momento riapparve Ichigo, trottando frettolosamente lungo il pendio che
costeggiava il fiumiciattolo.
Con i suoi vestiti addosso stava molto meglio. Rispetto al mattino, sembrava
un'altra: aveva ripreso il suo bel colorito roseo e il suo sguardo vivace.
Si fermò con il fiatone a pochi passi da lui. Era stata stranamente veloce a
cambiarsi…
“E-eccomi… andiamo!” gli disse, porgendogli i vestiti che gli aveva prestato.
La scrutò attentamente… aveva qualcosa di strano… sembrava nervosa.
Prese il pacchetto dalle sue mani e si accorse che le tremavano leggermente.
Un campanello d’allarme scattò nella mente di Kisshu.
Un “Cosa mi nascondi bambolina?” gli scappò dalle labbra.
Ichigo sbiancò. “N-niente… Nulla di nulla. Perché?” farfugliò.
Era la prova che stava palesemente fingendo.
“Fai pena a mentire…” le disse gelido.
La ragazza distolse lo sguardo e iniziò a fissare per terra, irrequieta. “Ti ho
detto che non ti nascondo nulla! E poi cosa potrei mai avere da nasconderti?”
provò lei.
Kisshu si innervosì. Odiava quando le situazioni non erano pienamente sotto il
suo controllo.
E poi, davvero, che cavolo poteva aver mai Ichigo da nascondergli adesso?
La afferrò impulsivamente per un polso. “Te lo caverò di bocca, sai? So essere
molto persuasivo se voglio…” le disse, arrabbiato.
Ichigo lo fissò di nuovo terrorizzata.
Ecco… stava rovinando tutto un’altra volta…
Cercò di calmarsi.
Cosa ti importa Kisshu di cosa passa per la testa a questa ragazzina? Si disse.
Magari sono problemi suoi… o magari sta pensando a prima….
Quest’ultimo pensiero lo sollevò un po’. Poteva provare a fidarsi. Infondo
Ichigo l’aveva fatto con lui, quel giorno…
Sì… si sarebbe fidato… e per lui era già un grande passo.
Guardò Ichigo, abbozzando un sorriso: “No, non è vero… non me ne frega niente,
gattina”. Quindi la teletrasportò di nuovo nella sua dimensione.
~ * ~ *~ * ~ *~ *~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ * ~
Pai: Ecco… a forza di sbavare ha fatto andare in cortocircuito un’altra
tastiera…
Autrice: Non ci posso fare niente! Ma dico: t’immagini essere al posto di
Ichigo?
Pai: Fortunatamente NO!
L’autrice continua a sbavare come un lama… -___________-“”””””””””””””””
Note:
(*) Kisshu: Non solo turbato… anche qualcos’altro, gente…
Autrice: (con martello da 100 Kg in mano) KISSHUUUUUU! Non dire certe cose!!!
Ma non hai un minimo di autocontrollo???? >__<
Kisshu: (con sguardo innocente) Ma perché scusa? Non era una Nc17 questa?
Finora non è successo nulla…
Autrice: No, alla fine è diventata una R! Infatti ho detto che era una FF
violenta ed allusiva, non porno!
Kisshu: Che cavolo… così neanche in questa si combina niente… ma perché le mie
fan non sono come quelle di Shirogane??? PERCHE’?????? E’ UN INGIUSTIZIA BELLA
E BUONA QUESTA!!!!!
Autrice: Sta calmino, Ki-chan! La FF non è ancora finita… e Ichigo piano piano
ci sta cascando… pazienta… pazienta… e te la metto tra le tue braccia su un
piatto d’argento… ^o^
Kisshu: Sarà meglio per te, Autrice! (sparisce)
Autrice: E-ehm… c-cos’era quella? Una… minaccia??? O_o”
(**) Scusa Ki-chan… mi dispiace incrinare il tuo entusiasmo, ma devo dirti che
non ci vuole molto ad essere più emozionanti di quell’ameba lessa…! -_-