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eravate rimasti! Potere del FrontPage... ^o^
Intro al Capitolo: Uff… questo capitolo è stato difficilissimo da scrivere!
Il riferimento non è alla nota marca di cioccolatini tondi con carta dorata
(Boooooni!), ma al “Qualcosa di Buono” del Capitolo 6 (e della puntata 51)…
beh, ecco, la situazione sarà un po’ equivoca, ma non pensate troppo male!
In origine non volevo riferirmi a “quello”… è che poi, scrivendo… la
situazione mi è un po’ scivolata di mano… ^_^””””
*** 8. Qualcosa di Buono ***
~ * ~
By Ichigo
I raise my hands and I surrender |
Poichè il tuo amore è troppo forte, e io non posso
andare avanti |
(Surrender, Laura Pausini) |
Si rimaterializzarono nella stanza di Kisshu. Ichigo si trascinò velocemente
sul letto, prima che le gambe la abbandonassero definitivamente.
Non sapeva se dare la colpa allo spavento che aveva avuto qualche secondo
prima o alla sensazione orribile che il teletrasporto provocava al suo
stomaco.
Non appena la superficie salda del letto le diede sostegno, non riuscì a
trattenere un sospiro liberatorio.
L’alieno poggiò il pacchetto dei vestiti in un angolo e si avvicinò a lei
con aria tranquilla.
“Allora Ko-Neko-Chan, cosa…” iniziò lui.
“KISSHU!” si sentì urlare.
Il Kisshu in questione diventò, se possibile, ancora più pallido, e si
irrigidì come se qualcuno gli avesse appena tirata una pugnalata alle
spalle.
“KISSHU? Sei tornato?”.
Ichigo riconobbe la vocetta acuta di Taruto provenire da fuori la porta.
Prima che la ragazza potesse reagire in alcun modo, Kisshu le buttò addosso
una coperta alla velocità della luce e si precipitò verso la porta.
Ichigo, dal canto suo, si avvolse sotto la suddetta coperta cercando con
tutte le sue doti artistiche di imitare, in modo convincente, un
letto. -____-“
Poi sollevò appena un lembo della stoffa per scrutare cosa stava avvenendo.
“Sono ore che ti cerco! Ma dove eri finito?” domandò Taruto, senza che la
ragazza riuscisse a vederlo, da quell’angolazione.
“Da nessuna parte. Nulla di interessante per un bambino!” tagliò secco
Kisshu.
“Io NON sono un bambino!” strillò Taruto. “E poi chi c’è là dentro? Ho
sentito che parlavi con qualcuno!” continuò il giovane alieno, affacciandosi
con la sua faccia paffutella alla porta.
“Non c’è nessuno là dentro” esordì Kisshu, palesemente nervoso, mentre si
appoggiava con il braccio allo stipite della porta in modo da bloccarne
l’ingresso.
Taruto rimase un po’ in silenzio. “Ah, ho capito…” iniziò “…stai facendo una
delle tue solite porcate!”
“Io non faccio porcate!” sbraitò l’alieno dagli occhi dorati.
“Certo, certo… come quella volta che Pai ti ha beccato a…”
“Sta zitto, moccioso!” lo interruppe un agitatissimo Kisshu. “Non osare mai
più dire una cosa del genere o ti uso come lettiera per chimeri!”
Taruto sghignazzò e poi disse qualcos’altro che Ichigo non riuscì ad
afferrare perché evidentemente si era allontanato troppo.
Continuò a sentirli litigare ancora un po’ senza riuscire più a capire che
dicevano, finché calò il silenzio.
***
“Devono essersene andati…” constatò la ragazza, poco più tardi. “Per fortuna
non mi ha visto! Se mi scoprissero…”
Già le bastava dover aver a che fare con Kisshu… ci mancavano anche i suoi
due amici!
E poi Taruto non le era mai piaciuto. Non solo perché la chiamava
gentilmente “Vecchiaccia”, ma soprattutto perché, anche se era ancora un
bambino, aveva una certa vena sadica poco rassicurante.
Pai invece le metteva semplicemente i brividi, con quel suo sguardo freddo…
aveva sempre avuto il terrore che da un momento all’altro, da quella sua
mente calcolatrice, potesse saltare fuori qualche piano talmente complesso
da irretire tutta la squadra delle Mew Mew senza che loro cinque avessero il
tempo di accorgersi di nulla…
Ma in realtà quello che le faceva più paura di tutti, era sempre stato
Kisshu, specie quando aveva quei suoi scatti da individuo mentalmente
instabile o quando le diceva quelle frasi a doppio senso… per non parlare
delle volte che la fissava con insistenza, senza che Ichigo potesse capire
se meditasse di farla fuori o avesse altre idee poco carine su di lei…
Rabbrividì, avvolgendosi di più nella coperta.
Non era vero che era una ragazza poi così forte come dicevano le sue amiche…
In quel momento avrebbe voluto che il Cavaliere Blu apparisse lì, la
prendesse tra le sue braccia robuste e le sussurrasse all’orecchio con quel
tono seducente “Io sono tuo. Sono nato per proteggerti”.
Ichigo arrossì al ricordo.
Peccato che il Cavaliere Blu se ne fosse andato insieme a Profondo Blu.
Chissà se Aoyama-Kun vuole ancora proteggermi, ora che il Cavaliere blu è
svanito…
Ci rifletté un po’ sopra: si accorse che era difficile capire quanto del
ragazzo che conosceva fosse realmente Aoyama e quanto fosse frutto di altre
strane identità.
“Uhm…” ponderò la rossa “Se Profondo Blu se n’è andato, allora anche il
Cavaliere Blu se n’è andato, allora Aoyama-Kun non vuole più proteggermi…”
“Ma se il Cavaliere Blu è rimasto, allora anche Profondo Blu è rimasto,
quindi lui vuole ancora uccidermi…”
“Ma come fa a volermi uccidere e proteggermi allo stesso tempo???” @_@
“E poi perché dovrebbero essersene andati tutti e due
contemporaneamente?” @_____________@
“IO NON CI CAPISCO PIU’ NIENTE!” sbottò, scoprendosi di botto poiché le era
venuto troppo caldo.
Quindi abbracciò la coperta come era solita fare con il suo cuscino a casa,
per riflettere meglio (WOW! NdMe) e iniziò a dondolarsi a destra e a
sinistra.
“Certo che sono qui solo da due giorni e Kisshu è già riuscito a baciarmi
due volte…” osservò mestamente.
“E prima io… io non mi sono nemmeno opposta! Finora una cosa del genere mi
era successa solo con Shirogane…”
“Non è che mi sono semplicemente –non opposta-…”
“Io…”
Aveva paura a dire quella frase.
“Io… mi è piaciuto!”
Arrossì, stringendo più forte la coperta.
“Come è possibile che mi sia piaciuto così tanto?”
Era tutto così confuso e senza senso…
“Io però non voglio andarmene via! Voglio tornare a casa, voglio tornare dai
miei amici, dalla mia famiglia!”
“Non voglio che Kisshu mi porti via…” mormorò Ichigo. “Almeno di questo sono
sicura!”
***
Ichigo aveva da poco finito di mangiare il resto del bento che l’alieno le
aveva portato il giorno prima. Aveva un sapore un po’ stantio ma era troppo
affamata per badarci.
Chissà a chi l’ha rubato… si domandò scocciata.
Erano passato diverse ore da quando lui e Taruto se ne erano andati e
passare un altro pomeriggio da sola in quella stanza vuota e triste l’aveva
annoiata a morte. Per un attimo aveva anche pensato di uscire di nuovo, ma
temeva che avrebbero potuto vederla.
E poi quel cielo verde brillante le metteva un’angoscia terribile…
Quando, poco dopo Kisshu riapparve dalla porta, aveva i vestiti sporchi di
macchie nere e una strisciata scura sulla guancia destra, sommate ad un’aria
molto scocciata.
“Scusami bambolina, si ti ho fatto aspettare” esordì. “Vedo che hai cenato
senza di me, grazie!”
“Avevo fame…” ribatté la rossa senza interesse.
L’alieno si sedette di fianco a lei e prese a contemplare le macchie sui
suoi vestiti.
“Pai ha voluto una mano a riparare lo stabilizzatore dell’astronave. Guarda
come mi sono conciato…” sospirò.
“Comunque, fra poco avrà finito di aggiustarla, Ko-Neko-Chan… così potremo
partire” le disse.
A quelle parole, Ichigo si sentì gelare.
“P-partire? Fra poco? Ma allora… vuoi davvero portarmi via?” farfugliò.
“Kisshu, io non voglio! Non voglio andare sul tuo pianeta!”
Si mise a pregare con tutto il cuore che Shirogane arrivasse a tirarla via
di lì in tempo…
era sempre così maledettamente intelligente… doveva riuscire a capire dove
si trovava!
Sì… ci sarebbe riuscito… certamente…
Fu Kisshu a riscuoterla da quell’attimo di panico in cui era sprofondata,
mormorandole, a mezza voce: “Nemmeno io vorrei tornare…”
La rossa sollevò un sopracciglio, scossa. “Come?” domandò, pensando di aver
capito male.
Poi, siccome lui non le rispondeva, tentò di nuovo: “Vuoi restare sulla
Terra?” gli chiese.
“No, questo posto mi ha stancato. Tutti questi alberi e quel cielo azzurro,
un po’ fa caldo, un po’ fa freddo… e poi sempre a vedere solo Pai e Taruto
tutti i giorni, sai che noia? E soprattutto la cucina, fa schifo!” le
rispose, con una risatina nervosa.
“Voglio vedere di nuovo la mia casa… e altri individui che non siano
diversi da me…”
“Quello che dici non ha senso…” constatò la ragazza, confusa. “Perché allora
non torni sul tuo pianeta?” domandò timidamente.
Kisshu si mise a giocherellare nervosamente con uno dei nastri del suo
vestito.
“Lascia perdere Micetta… Parlarne non serve a niente. Non sforzare la tua
bella testolina rossa…” tagliò corto, come se lei avesse appena fatto la
domanda più insignificante della Terra…
Insignificante un corno!
Ci andava di mezzo il suo futuro!
“E NO! Guarda che mi sono stancata di questa storia che sono cretina! E’
diventata banale!” sbottò, oltretutto risentita di essere trattata in quel
modo da ogni ragazzo che conosceva (XD). “Ora tu finisci il discorso e
cerchi di spiegarti!”
Il giovane alieno, invece, non la degnò di risposta e si alzò di scatto,
allontanandosi speditamente a grandi passi.
Ma poi si fermò, al centro della stanza, tirando un sospiro decisamente
pesante che la lasciò perplessa.
“Beh? E’ così difficile?” domandò Ichigo.
Dopo un silenzio stranamente lungo, vide Kisshu portarsi una mano dietro al
collo, in un gesto nervoso che sembrava accompagnare qualcosa di peggio
dell’imbarazzo.
“Quando torneremo… quando torneremo, non saranno contenti, credo” iniziò,
incerto. “Non sarà contento nessuno”.
Si voltò di nuovo verso di lei e le si avvicinò, posando le mani sul letto
ai suoi fianchi ed avvicinandosi più del dovuto al suo viso.
“Sul mio pianeta credevano molto in Profondo Blu e non saranno felici di
rivedere quelli che hanno aiutato i terrestri ad ucciderlo.”
“Specialmente non saranno contenti di vedere me” aggiunse.
“Ma voi avete l’Acqua Mew, con quella salverete il vostro pianeta!” ribatté
la rossa, mentre cercava di tenersi a debita distanza.
“L’Acqua Mew può salvare molte vite, ma non so se sia in grado di risolvere
il problema del mio pianeta. Ti ho spiegato cosa sta accadendo e non mi pare
che tra i poteri di quel cristallo ci sia quello di cambiare l’orbita di un
intero corpo celeste…”
Ichigo si ammutolì, spiazzata, incapace di trovare una soluzione al
problema.
Quindi… l’Acqua Mew che avevano tanto cercato… era inutile?
E loro… stavano tornando a casa a mani vuote?
No, peggio: stavano tornando a casa dopo aver eliminato l’unica speranza di
salvezza per quella gente…
“E cosa pensi che ti faranno?” domandò incerta.
Lui non le rispose.
E lei si sentì improvvisamente terrorizzata, realizzando con più chiarezza
il significato di quelle parole.
“E se tu mi porti sul tuo pianeta, cosa faranno a me? Cosa ne sarà di me?”
strillò, mentre il desiderio di fuggire da quel posto si impadroniva
nuovamente di lei.
Inaspettatamente, Kisshu la tirò in piedi e se la strinse tra le braccia,
bloccando sul nascere tutti i suoi propositi di fuga.
E per un breve istante, mentre lei aspettava immobile ed intimorita la
prossima mossa del ragazzo, le parve di scorgere un velo di paura nello
sguardo sempre così inquieto dei suoi occhi color oro. Ma fu solo
l’illusione di un attimo, prima che lui poggiasse la fronte contro la sua.
“Non so cosa mi succederà…” le sussurrò. “Però Ichigo, tu sei la mia
bambolina speciale… e se venissi via con me… ti giuro che non lascerei che
ci accada nulla di male, perché io… ti amo…”
Ichigo si divincolò dall’abbraccio e fece qualche passo indietro
disorientata, mentre l’alieno la osservava tristemente.
“Tu… tu non puoi proteggermi contro un pianeta intero!” farfugliò “E poi non
dire che mi ami! Non sai cosa vuol dire! Sei solo capace di pensare a te
stesso…”
Per tutta risposta, lui fece un sorrisetto. “Oh… Immagino che tu abbia le
idee chiare…”
“Certo! Se io amo qualcuno, significa che questa persona è la cosa più
importante che ho al mondo, la più meravigliosa, quella che da forza alle
mie giornate! E per lui, sono pronta a mettere a disposizione tutta me
stessa, a curarmi dei suoi problemi, a condividere i suoi desideri e le sue
passioni e se necessario, sono pronta anche a sacrificare le mie aspirazioni
e le mie pretese se vanno contro la sua felicità...”
“E non dico la felicità di un attimo, come credi tu, ma voglio vedere questa
persona felice il più a lungo possibile, realizzato nella sua vita…” affermò
con convinzione Ichigo. “Tu stai facendo tutto il contrario!”
(*)
“Che idea deprimente!” la interruppe Kisshu.
“E-eh?”
“Sì, sei proprio deprimente gattina. Ti facevo più vitale!” disse lui,
sedendosi di nuovo sul letto.
“L’amore… un sacrificio? Ma dai! Non renderai felice proprio nessuno in
questo modo! Chi vorrebbe stare vicino ad una persona che… che si butta via
così?”
La rossa gli rivolse un’occhiata obliqua. Lei non si stava buttando via…
“E dunque?” domandò, desiderosa di conoscere le sue teorie.
“E dunque la vita è breve, dovresti averlo capito. Se vuoi veramente fare
felice qualcuno… e se vuoi essere felice anche tu, puoi fare una cosa sola:
devi dare il MASSIMO e devi darlo ORA! Che t’importa di cosa succederà dopo?
Lo sai che potrebbe crollarti il mondo addosso da un momento all’altro, no?”
sogghignò. (**)
Ichigo si sedette di nuovo sul letto, diffidente. Quel modo di pensare le
sembrava così triste e scoraggiante… Però...
I suoi pensieri corsero ancora una volta al suo Aoyama-Kun, che si era
sacrificato tutta la vita per soddisfare le aspettative delle persone
attorno a lui, per renderle felici. Ma si era sempre comportato così per
sfiducia verso di loro, non certo per amore… A prova di ciò, mentre viveva
in questo modo, dentro il cuore del ragazzo cresceva l’incarnazione
dell’odio…
E lei… tutte le volte che lei, per fargli piacere, per stare con lui, si era
annoiata a morte o aveva dovuto impersonificare un’ideale di ragazza
perfetta che non aveva nulla a che fare con il suo vero carattere,
sentendosi costantemente inadeguata e mortificata…?
Lei voleva fare di più, aveva di più da offrire… era qualcosa di più
che sorrisi, modi gentili, guance arrossate e una bella testolina vuota!
Kisshu la guardò con un sorriso che per la prima volta le parve veramente
dolce. “Gattina… non preoccuparti Tu dai sempre il massimo, solo che non te
ne accorgi! Altrimenti non mi sarei mai innamorato di te!” le disse.
La ragazza ricambiò il sorriso, imbarazzata.
Quello era il primo vero complimento che le faceva. Ed era veramente un bel
complimento…
Possibile che, in quel frangente orribile in cui si trovava, avesse ancora
voglia di perdere il suo tempo dietro a lei, che non ricambiava minimamente
i suoi sentimenti? Possibile che lui la trovasse davvero così importante?
“Sai, forse… ma solo un pochino… sei meglio di quanto credessi” ammise
timidamente Ichigo.
“Io sono molto meglio di quanto credi” sbottò lui, decisamente allegro,
saltando in piedi.
Ichigo trasalì, colta alla sprovvista, mentre lui l’afferrava saldamente per
la vita e la sbatteva contro al muro, intrappolandola con le braccia.
“N-no…” protestò spaventata.
Cercò freneticamente di allontanarlo via da sé, spingendo le mani sulle sue
spalle, ma non ottenne nessun risultato.
“No? No cosa?” le chiese lui, premendola di più contro al muro.
Rabbrividì, dandosi della stupida per essersi lasciata scappare quelle
parole, mentre gli occhi del ragazzo scorrevano su di lei e la studiavano
tanto approfonditamente da farla sentire del tutto inerme...
Poi si avvicinò per baciarla… di nuovo…
Ecco… pensò la rossa con il cuore in gola, strizzando gli occhi.
D’impulso si protese in avanti per prepararsi a riceve l’ennesimo,
angosciante bacio quando…
Lui si tirò indietro.
Ma che diamine…?
Kisshu fece uno dei suoi sorrisetti. “Ah… quindi, il bacio di oggi… ti è
piaciuto davvero!”.
Non è vero…
Non l’aveva fatto apposta…
Arrossì terribilmente e abbassò lo sguardo, smarrita.
Chissà adesso che si sarebbe messo in testa…
Lo vide avvicinarsi per la seconda volta.
“Allora… te ne do un altro…” le sussurrò sulle labbra.
E le giocò di nuovo quello stupido scherzo…
Ichigo fu presa dall’improvviso desiderio di sprofondare…
“Sai…” le disse Kisshu, prendendole le mani che lei teneva ancora appoggiate
sulle sue spalle. “Così mi piaci molto di più”.
Quindi gliele guidò tra i suoi capelli rossi, finché le sue dita non
incontrarono le due orecchie feline che le erano spuntate.
“Però, un po’ di tempo fa mi pare di averti promesso qualcosa. Ti ricordi?”
le domandò.
La ragazza lo guardò di sfuggita, confusa ed agitata, cercando di nascondere
il rossore del viso sotto le ciocche scarlatte della sua frangetta.
“Mi dispiace di non aver ancora potuto mantenere la mia promessa, ma sai, è
stato per cause di forza maggiore…” sogghignò lui.
“Ti avevo promesso che ti avrei insegnato qualcosa di buono”
Così dicendo le afferrò il viso tra le dita e premette con forza sulle sue
guance, facendole aprire la bocca.
“E adesso, ho giusto un po’ di tempo…” sussurrò, avvicinando le labbra alle
sue.
Finalmente le diede un bacio.
Il primo Vero Bacio di Ichigo. (***)
Ed era qualcosa di completamente diverso da tutto quello che aveva provato
finora.
Impacciata, si vide costretta a rispondere a quel nuovo tipo di bacio.
Questo sarebbe un bel momento per trasformarsi in un gatto… pensò con
una certa dose di ansia, cercando di concentrarsi.
Sentì Kisshu lasciarle il viso e scorrerle la mano giù per il collo,
accarezzarle il seno, scendere fino alla vita…
Infine gli passò il braccio dietro alla schiena e la strattonò via dalla
parete, facendola sussultare, impaurita.
Improvvisamente non se la sentiva più di impegnarsi in quel difficile
compito…
E lui probabilmente se ne accorse, perché le sfilò piano la lingua dalla
bocca e smise di baciarla; ma Ichigo continuava a sentire il calore delle
sue labbra appoggiate alle proprie, come se lui non volesse più rinunciare a
quel contatto.
Incerta, riaprì gli occhi, per incontrare, così vicini davanti a lei, quelli
chiarissimi di Kisshu che la fissavano con fermezza.
Sembrava assurdo, ma quello sguardo di seria, assoluta irremovibilità le
diede…
…sicurezza…
Poi lui ricominciò a baciarla, più a fondo, con più vigore… e lei smise di
concentrarsi sui movimenti che doveva fare, poi smise a poco a poco anche di
preoccuparsi, di pensare…
Che sensazione strana…
Io mi sento strana…
Avvertiva solo una stretta terribile pulsarle piacevolmente nello
stomaco…
E il cuore che le sobbalzava nel petto…
Infine, Kisshu si decise a liberarla, scostandosi da lei, per leccarsi
compiaciuto le labbra.
Ichigo si voltò rapidamente da un’altra parte, sperando con tutto il cuore
che questo bastasse a scoraggiarlo dal rincominciare.
Invece, con suo enorme terrore, lui prese a scorrerle il collo con le labbra
e a stuzzicarle la pelle, mentre la solleticava con il respiro.
Questo è davvero troppo…
Per fortuna la strinse più forte, perché la ragazza aveva smesso di fare
affidamento sulle sue gambe.
Ma quei baci caldi che le posava sulla pelle le davano i brividi… e infine
Ichigo si arrese: con un movimento incerto, si decise ad abbracciarlo a sua
volta, passando le mani sulla sua schiena, appoggiandosi a lui, nascondendo
il viso sulla sua spalla.
Constatò di avere ancora il sapore del bacio di prima impregnato sulle
labbra… era un sapore particolare… e intenso… come il ragazzo che aveva
davanti e che le faceva scivolare la mano sulla pelle della sua schiena,
sotto la sua maglietta azzurra…
Che scendeva con l’altra mano ad accarezzarle la coscia… tirandola verso di
lui…
Ora, Ichigo, oltre al cuore che le martellava insistentemente in testa da
tempo, iniziava anche a sentire il suo agitatissimo respiro…
Dove voleva arrivare?
Mentre si faceva queste domande, riusciva solo a reggersi flebilmente a lui,
senza sapere che fare…
Poi, con il gomito urtò qualcosa.
Kisshu aveva qualcosa in tasca…
Fece scorrere la mano tra la cucitura della stoffa finché non incontrò la
superficie fredda e liscia della sua spilla.
La sua spilla…
La sensazione del piccolo oggetto metallico sotto le dita, che aveva sentito
così tante volte nell’ultimo anno, bastò a farla ripiombare di botto nella
realtà, a farle ricordare di essere…
“…Ichigo… ” mormorò piano Kisshu.
Si guardò attorno: era impalata in mezzo ad una stanza vuota, con quel tizio
che la toccava e se la stringeva addosso di peso…
Aveva combattuto tanto per evitare che accadesse tutto ciò, per evitare che
il suo mondo che le venisse portato via…
E ora stava lasciando che lui le facesse questo…
E dopo…
…dopo, quando avrebbe finito, cosa ne avrebbe fatto di lei?
Ma che diavolo sto facendo? Si domandò.
Poi successe tutto così in fretta…
Tirò fuori la spilla dalla tasca, titubante, mentre l’alieno scostava il
viso dal suo collo e la fissava disorientato per una frazione di secondo.
“Ah, no, questa no!” sbottò lui, subito dopo aver realizzato cosa stava
succedendo.
Le afferrò con improvvisa violenza il braccio, piegandoglielo, facendole
male.
Ichigo reagì istintivamente e ruotando il polso con uno scatto si liberò,
portandosi velocemente a debita distanza, mentre lui non riusciva ad
afferrarla.
Kisshu rimase a squadrarla con rabbia solo per qualche istante, preparando
la sua prossima mossa…
Lei strinse velocemente la spilla nella mano…
“Mew Mew Strawberry… Metamorphosis!” esclamò.
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¯ plin plon ¯
Si pregano i gentili lettori di munirsi dell’apposito biglietto e di
attendere il proprio turno per il linciaggio dell’Autrice… Grazie della
collaborazione! ^o^
¯ plon plin ¯
Note:
(*) Scusate, ci ho pensato e ripensato,
ma non mi è uscito niente di meglio! Io proprio NON ci riesco a ragionare
come Ichigo… Cmq ringrazio Erich Fromm e il suo “L’arte di amare” per avermi
aiutato a scrivere sta roba…
(**) Autrice: Kisshu... sei un seguace
del Carpe Diem?
Kisshu: Che? No, guarda, hai sbagliato persona... è Ichigo quella a cui
piacciono i pesci!
Autrice: Ma non le CARPE!!! Parlo della massima Epicurea del “cogli
l’attimo”, “vivi alla giornata”... Cavolo... sono circondata da ignoranti...
(***) Ok, questa probabilmente è una
mia convinzione scema... perdonatela!
Cmq, mentre nel manga si capisce chiaramente che Ichigo limona un po’ con
chiunque (U_U), nell’anime sembra che si diano tutti solo casti bacetti
sulle labbra! Cioé:
- Con Aoyama si bacia due volte: una volta è morto lui, una volta è mezza
morta lei, per cui, nisba!
- Shirogane la bacia una volta sola, ma in realtà non si capisce molto,
visto che tagliano l’inquadratura! E poi Ichigo si trasforma subito in
gatto, per cui...
- Aruto/Alto/ Neko-Shirogane la bacia due volte... i gatti limonano?
Aspetta... i gatti si baciano????? O_o
- Kisshu... eh eh... bella domanda! Restano appiccicati per mezzo secondo...
e poi lui non fa nessun riferimento al “suo buon sapore”... però questo
sarebbe in contraddizione con il mio Cap2... ma che cavolo ne so io...
BISOGNA FARNE UNA QUESTIONE DI STATO???? Aspetto incuriosita le vostre
teorie... U_U