Cap.6
Un amore disperato…Scusate ma qui farò un po’
di casini col nome di Pam,perché anche se ho deciso di adottare i nomi “finti”(e
me ne sono pentita!) Pam non è affatto adatto a lei..Zakuro si che spacca!!
Pam camminava sola per le strade del
centro.Lory stava aiutando Mina a studiare filosofia occidentale e a lei non
andava di stare con loro che studiavano cose che lei già conosceva.A scuola era
sempre stata bravissima,era intelligente e studiosa.Sapeva molte lingue,era
bella,famosa e desiderata…e allora perché quel vuoto le opprimeva lo
stomaco.”Non prenderti in giro,stupida..sei troppo grande per permetterti di
farlo.E da quando l’hai saputo che non fai altro che piangere in te stessa.”non
era un’espressione sbagliata.,perché Pam piangeva solo in se stessa
riversando nell’anima tutto il dolore e la tristezza.Aveva saputo della sua
morte e il vuoto aveva preso il posto dei suoi organi vitali.”Che io sia ormai
vuota dentro?”si chiedeva,senza troppo allarmismo.Lei era fatta
così.Dura,pratica,razionale.Eppure c’era qualcuno che l’aveva sconvolta.Erano
bastati quegli sguardi sporadici,quello sfiorarsi accidentalmente…perché lui non
l’attaccava quasi mai,fin dall’inizio…poi quando negli ultimi tempi gli attacchi
erano scemati,l’aveva incontrato.Erano sempre incontri brevi,senza tante
parole.Sesso.Solo sesso.In fondo,nei pochi ma profondi discorsi che avevano
fatto lui le ribadiva sempre il concetto. “Non cambierò idea.Voi umani siete
troppo melensi..amore amicizia..oddio mio,per carità..non mi interessa…” lei lo
ascoltava in silenzio mentre cominciava a baciarle la schiena tra una frase e
l’altra “Tu sei diversa..in parte..ami e sei amica delle persone ma non lo fai
notare in continuazione ribadendo perennemente i soliti streotipati valori
umani..mi piaci Pam..mi piace il tuo corpo perfetto..pallida,candida e algida..e
una fiamma di passione che brucia per me..” poi la guardava negli occhi,fisso
con quello sguardo lontano e vicino insieme “Ma non è amore il mio.Ti stimo e
ammiro il tuo corpo.non cambierò mai idea.”E così era stato,almeno a quanto le
era sembrato.Si erano visti di nascosto per 3 mesi…certo se l’avesse detto
nessuno l’avrebbe giudicata,eppure le sembrava giusto così.Poi negli ultimi
tempi qualcosa era cambiato,o cominciava a farlo.La fiamma remota negli occhi
gelidi di Pie le sembrava sempre più vicina.Parlavano un po’ di più..non era più
solo sesso selvaggio dettato dalle reciproche attrazioni.Perché lei l’aveva
voluto per quello,era colpevole quanto lui.Se ci fosse stato il tempo..forse Pam
sarebbe riuscita a legarlo a lei per sempre…perché lei,provocatrice per natura
aveva scatenato qualcosa che poi l’aveva del tutto coinvolta.Proprio in quel
momento era nel luogo dove tutto era cominciato.Il parco..il parco con il
lago.Lei veniva sempre lì per pensare e anche quel giorno vi si era recata con
quell’intenzione.Appoggiata alla ringhiera cominciò a pensare..E i
pensieri,inevitabilmente,la portarono al ricordo…
“E così è qui che una delle più forti Mew Mew
viene a rilassarsi.”era una giornata d’inverno e il vento scuoteva i capelli
nero-violetti della ragazza e il ciuffo argenteo del suo rivale a mezzo metro
dietro di lei.Si girò in tutta tranquillità.Sapeva che la seguiva da ore.Lo
guardò dritto negli occhi”Si.” Rispose semplicemente.Dopodichè lo
squadrò,provocatoria.Alto,muscoloso,viso perfetto ,quasi femineo…lo desiderava
con tutta se stessa.Che sbagliato e complicato non le importava nulla.Decise di
averlo.”Allora,prima mi segui e poi non parli?”accavallò le gambe,sapendo di
risultare più invitante.Nei suoi occhi si era accesa una piccola fiamma
lontana.Fiamma di puro deisiderio.Lui sorrise impercettibilmente.Odiava il fatto
di provare qualcosa per quella ragazza,l’aveva seguita solo per togliersi lo
sfizio e dimostrare a se stesso di non provare nient’altro che voglia
fisica.”Ebbene?” lo incalzò lei allusiva.I canini dell’alieno stavolta si videro
in tutta la loro lunghezza.”Sai bene cosa voglio da te.” Si avvicinò e
spudoratamente le prese una ciocca di capelli.”Sai sarò anche un alieno incapace
d’amare ma credo che certe cose non cambino nemmeno da un pianeta all’altro… “le
disse mentre la ciocca scivolava lenta fra le sue dita.Fu lei a sorridere.”Ti
credevo molto meno diretto.”gli sussurrò nell’incavo del collo.Non aveva
odore,era freddo.Era una sensazione piacevole…la stessa di quando metti il viso
vicino al congelatore e respirando senti il nulla.”Lui le cinse la vita.Era
calda e sapeva di melograno,un frutto che ancora esisteva su Tresia,era un
frutto millenario ed erano riusciti a trasportarlo nella nave e
impiantarlo.Amava la sua terra.E basta.La guardò negli occhi.”Ti
sbagliavi,Zakuro.” Lo sguardo interrogativo di lei lo fece gongolare un
po’.”Melograno..nella mia lingua.” “Come ,mai questo soprannome?” chiese lei
curiosa.Lui la ignorò e la baciò con forza,senz’alcuna dolcezza,solo passione e
foga.Si staccarono dopo non poco tempo.”Cerchiamo un posto più tranquillo…”
suggerì lui.”Casa mia…”
E lì andarono..quello era il luogo dei loro
incontri segreti,sul letto dalle lenzuola di raso bordeaux Pam,o Zakuro come a
lui piaceva chiamarla,aveva conosciuto il sesso senza l’amore,appagante e
vorticoso nel suo essere solo passione infinita.Ma poi aveva cominciato ad
ammirare Pie come uomo,la sua intelligenza,la sua acutezza,la sua sottile
ironia…e si era ritrovata incastrata in quella situazione senza apparente via
d’uscita.Sul suo letto di raso aveva trovato la gioia frenetica della passione e
la tristezza dell’amore nascosto.Mentre lui le faceva provare mille nuove
versioni della follia che li aveva pervasi,mentre le assaggiava il seno con i
canini affilati chiamandola “Leyhan* Zakuro” e quando sul letto dopo l’amplesso
lui l’abbracciava sfinito e si lasciava cadere nel sonno più profondo,lei gioiva
e piangeva.Ormai Pam era tornata nella sua casa,le lacrime agli occhi le
impedivano di riconoscere i mobili raffinati e moderni,inciampò nel tappeto e
cadde a terra sconvolta dai singhiozzi.Mai,mai,mai era stata così male e pianto
così convulsamente.Si alzò a fatica.Di quei tre mesi e di quel germoglio d’amore
stroncato era rimasto solo un piccolo laccio che Pie aveva dimenticato sul suo
comodino una delle ultime volte.”Pie hai dimenticato il laccetto per
capelli,l’altra volta” gli aveva detto quando dopo aver fatto l’amore per la
prima volta con una traccia di tenerezza, abbracciata a lui giocava con il
ciuffo di capelli sciolti davanti al suo occhio destro.”Non importa,ne ho
tanti…se non ti dà fastidio vorrei che lo tenessi.” Lei scosse la testa
trattenendo a stento il perché sulle sue labbra.aveva ormai imparato che
difficilmente Pie rispondeva a una domanda,doveva essere lui ad aprirsi
“Sai…”cominciò a spiegare.”Magari se qualche volta non lo ritrovo nel letto
o..”era impacciato “…o lo perdo da qualche parte almeno ho quello di
ricambio.”Zakuro sorrise impercettibilmente”Eh no volpino,c’è qualcos’altro
sotto..”pensò,e stette ancora in silenzio,aspettando…sentì un piccolo colpo di
tosse.”E poi..se mai dovessi partire all’improvviso..beh
avrai quello come ricordo.” La guardò
intensamente,la fiamma nei suoi occhi era sempre più vicina.”Gli ho fatto una
magia.Ma non ti dico quale.” lei annuì.”Mi piacciono le sorprese…lo scoprirò.”.E
ora Pam con in mano quel laccetto,l’unico legame con il suo amore perduto si
ritrovava a pensare “Mi piacciono le sorprese..ma PERCHE’ sei andato via
così!?”si sdraiò vestita sul letto,rannicchiandosi in posizione fetale.Guardava
il laccetto in mano con un’espressione trasognata,inebetita.”Dove sei Pie?Dove
sei?Voglio vederti….” Chiuse gli occhi rivedendo nella sua mente tutte le
immagini significative rimaste impresse a fuoco nella sua mente…e non si accorse
della luce che cominciò a sprigionarsi dal piccolo oggetto.