Intro al Capitolo: Scusate per il capitolo lunghissimo e logorroico, ma se
siete stati 52 puntate e/o 7 volumetti del manga a domandarvi come fa Ichigo ad
essere così cretina, mi capirete…
Avviso a tutte coloro che hanno un MINIMO di simpatia per Aoyama-Kun: NON
LEGGETE!
Quelle che ho scritto sono mie considerazioni personali su di lui (fin troppo
buone, per i miei gusti!) e non voglio essere inveita nelle recensioni per
questo.
Ovviamente, restano ben accette tutte le critiche costruttive! GRAZIE!
*** 6. Solo Ricordi ***
~ * ~
By Ichigo
(When this began) |
(Quando questo è iniziato) |
(Somewhere I Belong – Linkin Park) |
I suoi piedi toccarono delicatamente il suolo, scomparendo tra l’erba verde e
folta.
Erano in una radura.
Ichigo si guardò attorno esitante, schermandosi gli occhi con un braccio. Il
Sole era alto nel cielo e faceva parecchio caldo.
La piccola radura dove si trovavano era stretta tra alcune colline boscose e
davanti a lei un fiumiciattolo argenteo si allargava in un piccolo laghetto.
“Dove siamo?”
“Non siamo in Giappone.” Rispose Kisshu spostandosi al suo fianco “Ma siamo
sulla Terra!”
Sono a casa? A casa?
Iniziò a tremare di gioia.
“Oh Kisshu! Grazie! Grazie!” farfugliò, con le lacrime agli occhi.
“Non farti strane idee… è solo per oggi…” rispose lui freddo. “E non provare a
scappare: quest’isola è completamente disabitata!”
Il sorrise le morì sulle labbra. Abbassò la testa, afflitta.
Doveva immaginarselo… sapeva che lui non avrebbe ceduto così facilmente.
Ma ora la vista del Sole e il calore dei suoi raggi sulla pelle la facevano
stare così bene, dopo tutto quel tempo di prigionia in quel buco buio!
Fece alcuni passi tra l’erba, affondando leggermente nel terreno morbido.
“Vieni…” disse Kisshu prendendola per un polso.
La trascinò verso il fiumiciattolo e ne risalirono il corso finché questo non
curvò attorno ad una sporgenza rocciosa coperta di arbusti.
Lì dietro c’era una cascatella alta un paio di metri che si insinuava tra
alcuni grossi massi. (*)
“Ti ho portato qui...” iniziò il giovane alieno “così puoi svestirti e …”
Ichigo sbarrò gli occhi inorridita e diede uno strattone liberandosi il
braccio.
Kami-Sama… no… io non voglio… no… con lui no!
Non voglio…
Si sentì invadere dal panico.
Invece, dopo una attimo di silenzio, Kisshu arrossì di colpo.
“Ma che hai capito? Fammi finire, diavolo!” sbraitò l’alieno.
Kisshu che arrossisce? Si domandò Ichigo, confusa e poco convinta, mentre le
tremavano ancora le gambe.
“Volevo dire… guarda come sei ridotta… sei tutta sporca di polvere e la roba
che hai addosso fa schifo!” si spiegò lui, con poca delicatezza.
La rossa lo guardò storto, diffidente.
Ok, forse aveva frainteso: lui non voleva saltarle addosso, per ora…
Però, anche se era una specie di prigioniera, non aveva il diritto di
insultarla…
Ignorando la sua espressione offesa, Kisshu continuò la sua spiegazione: “Qui
puoi lavarti e lavare anche i vestiti se vuoi…”
“Io vado via… stai tranquilla” aggiunse.
“A-ah… Ok…” mormorò Ichigo, guardandolo allontanarsi, perplessa.
Da quando in qua quell’alieno era diventato improvvisamente capace di tanta
premura?
“A-aspetta!” lo richiamò la rossa.
“Io… io non ho nulla per cambiarmi…” aggiunse imbarazzata.
Kisshu si fermò, voltandosi verso di lei e la guardò pensieroso per alcuni
secondi con il mento tra le dita. Poi i suoi occhi si illuminarono.
“Non muoverti di qua, Ko-Neko-Chan. Torno subito!” le disse con un sorrisetto,
quindi si smaterializzò lasciandola sola.
***
Ichigo si sedette su un masso, in attesa del ritorno di Kisshu.
Mentre sentiva il muschio morbido sfiorarle le gambe semiscoperte, il suo
sguardo si posò tristemente sul livido e sull’escoriazione che si era procurata
la notte prima sul ginocchio.
Aveva pianto tutta la sera per ore, mentre correva in preda al panico e alla
disperazione.
Ora non sentiva più nulla.
Era stranamente tranquilla… come se quella situazione fosse così normale…
E tutto ciò era talmente strano che non riusciva a capacitarsene.
Per di più, oltre al mal di testa che non accennava a diminuire, da quando si
era svegliata le sembrava che il suo cervello non connettesse molto bene.
Dopo quello che è successo, possibile che il mio cuore sia… andato in stand by?
Si domandò alzando un sopracciglio.
Non ha molto senso… pensò.
Erano passati solo un paio di minuti, quando Kisshu riapparve davanti a lei.
Teneva un pacchetto in mano che le porse con aria trionfale. “Tieni! Puoi
mettere questo!”
Ichigo prese tra le mani i vestiti piegati, osservandoli. Dalla consistenza e
dal colore sembravano…
“Kisshu! Io NON mi metto la tua roba!” sbottò isterica, ributtando il pacchetto
nelle mani dell’alieno, arrossendo.
“Perché no?” domandò lui perplesso “Guarda che io non ho altro… soprattutto per
una ragazza!”
“Sono puliti… “ aggiunse portandosi una mano dietro la testa incerto “Li ha
lavati Pai…”
Ichigo lo guardò incredula. “Pai fa il bucato?” (°O° NdTutti)
Passarono alcuni secondi di assoluto silenzio…
“Pffff… Hmpffff… BWAH AH AH AH AH AH AH!!!!” Ichigo scoppiò a ridere,
stupendosi da sola del suono delle sue risate.
Al ché, Kisshu la guardò con gli occhi sbarrati, come se fosse pazza.
“Si può sapere che hai da ridere? Che c’è di strano?” le domandò contrariato
.“Ti aspettavi che lo facessi io?”
Ichigo prese a ridere più forte.
“Questa è partita…” mormorò lui incredulo.
La ragazza riafferrò il pacchetto e lo spiegò, stendendo uno dei capi per le
spalle. Era identico a quello che aveva addosso.
“Ma quanti ne hai di questi?” domandò, cercando di trattenersi.
“Diversi… perché?”
Malgrado i suoi buoni propositi, Ichigo scoppiò nuovamente a ridere, in faccia
a Kisshu che la guardava sconvolto. (Ma che c***o avete da ridere tutti???
>___< NdKisshu)
“Beh ci vediamo dopo” le disse lei infilandosi tra i massi, soffocando le
risate a stento.
Con la coda dell’occhio rimase ad osservarlo finché non fu sicura che lui se ne
fosse andato, quindi si infilò nell’angolino più nascosto ed iniziò a togliersi
i vestiti.
Pai che fa il bucato… si rimise a ridere.. -.-“
Kisshu aveva ragione: era tutta coperta di polvere impiastricciata nelle gambe
e nelle braccia; la sua faccia doveva essere anche peggio.
Per fortuna non ho uno specchio… pensò ironicamente.
Toccò l’acqua che zampillava tra i massi con il palmo delle mani: era gelida.
Rabbrividendo, iniziò a passarsela sul corpo, evitando di mettersi direttamente
sotto all’esiguo getto della cascatella.
Uff.. senza sapone lo sporco non viene via… borbottò tra sé e sé, sfregandosi
le braccia con più energia.
Si accorse di essere piena di lividi. Kisshu l’aveva sbattuta così forte la
sera prima… e poi lei era inciampata un sacco di volte mentre correva senza
meta intorno a quella costruzione aliena.
Sospirando, prese a pettinarsi i capelli con le dita, frizionandoli sotto
l’acqua.
Quando le parve di essere abbastanza pulita, uscì timidamente dai massi
strizzandosi i capelli.
Speriamo che sia andato davvero via… pensò imbarazzata.
Constatò con poco piacere che Kisshu non le aveva portato nulla per asciugarsi,
quindi restò alcuni minuti al Sole, aspettando che l’acqua sulla sua pelle
evaporasse almeno un pochino.
Nel mentre, decise di approfittare di quel lasso di tempo per lavare i suoi
vestiti pieni di polvere: si mise a strofinare alla bella e meglio la maglietta
sotto l’acqua, poi passò ai calzoncini neri, ma quando li prese in mano, dalla
tasca vide cadere il suo cellulare, che atterrò con un tonfo sordo sopra una
strato di muschio.
“Accidenti, l’avevo dimenticato!” disse scocciata, infilandolo nella tasca dei
pantaloni che le aveva dato l’alieno.
Studiò incerta i vestiti che doveva mettersi. Non le andava di indossare tutta
quella roba!
Infine si infilò solo la maglietta marrone senza maniche, a mo’ di canottiera e
i pantaloni.
“Fantastico…” si lamentò la ragazza: i pantaloni le stringevano da morire sui
fianchi e le erano larghissimi in vita…
Stese i suoi vestiti sui rami di un albero lì vicino ad asciugare e si riavviò
verso il laghetto.
***
Trovò Kisshu sdraiato tra l’erba, poco distante dalla riva, con le braccia
incrociate dietro la testa e gli occhi chiusi. Aveva acceso un fuoco e ci stava
arrostendo sopra qualcosa.
Ichigo si avvicinò a grandi passi tenendosi su i pantaloni con entrambe le
mani, imbarazzata.
“Non mi vanno!” sbottò quando fu a un paio di metri da lui.
Lui aprì un occhio e la guardò divertito. Aveva tutti i capelli inzuppati
d’acqua.
“Bambolina, se togli le mani ti staranno meglio…” le disse maliziosamente.
Ichigo si sentì avvampare di indignazione.
“Non scherzare! Idiota!” gli sbraitò. “Sei solo un porco…”.
L’ultima frase le uscì con un tono stranamente serio.
E infatti, a quelle parole Kisshu si alzò lentamente e la fissò dritta negli
occhi.
Con la luce forte del sole le sue pupille erano strette in due fessure
sottilissime, facendo risaltare ancora di più quel colore così poco umano delle
sue iridi.
Sembrava decisamente arrabbiato… e iniziò ad avvicinarsi a lei.
“Che c’è…?” domandò Ichigo, spaventata. Fece un passo indietro stringendosi le
mani sul petto. Era per quella frase che aveva detto? O lui aveva un altro di
quei suoi scatti… iniziò a batterle forte il cuore…
Lui le passò di fianco portandosi alle sue spalle e con uno strattone le tirò
su i pantaloni che le erano paurosamente scesi da quando aveva smesso di
tenerli.
“Si fa così” disse, tirando i due nastri dietro la schiena e stringendo la
stoffa intorno alla vita.
Alla bella e meglio fece un fiocco con i due nastri per fermarli. Ichigo sentì
sfiorarsi la pelle da una ciocca fredda dei suoi capelli umidi.
“Ichigo” disse lui da sopra la sua spalla. “Quant’è che non mangi nulla? Sei
quasi più pallida di me…”
Era da più di un giorno che non toccava cibo… e inoltre prima di uscire con
Aoyama-Kun non aveva quasi fatto colazione.
Aoyama-kun… non aveva più pensato a lui da…
non si ricordava da quando…
Chissà se stava sentendo la sua mancanza!
Se sapesse che sono qua, sarebbe già venuto a prendermi per portarmi via, a
casa! Pensò con improvvisa tristezza Ichigo.
Ma lui non c’era…
Se Kisshu l’avesse portata via, lui non ci sarebbe stato mai più…
Kisshu la tirò con poco garbo per un braccio facendola sedere vicino al fuoco,
distogliendola dalle sue afflizioni.
“Stiamo un po’ qua, così ci asciughiamo prima. Sono sicuro che oggi hai fame!”
le disse lui con uno di quei suoi sorrisi poco rassicuranti.
Beh… in effetti…
Le mise sotto al naso un grosso pesce un po’ bruciacchiato, infilzato su un
rametto.
“L’hai pescato tu?” domandò, prendendo in mano il pesce titubante.
“Non ne sono capaci solo i gatti, sai?”
Ichigo guardò il pesce, incerta… certo che aveva una gran fame…
Prima di accorgersene lo aveva già addentato.
Uff… ma perché non mi so controllare? Si rimproverò masticando a bocca piena.
Era scondito e senza sale, ma il suo stomaco prese a ringraziarla
calorosamente.
Kisshu la osservò finire il pranzo, mentre lui masticava svogliatamente il suo
pesce.
Ad un certo punto, lo vide stringere gli occhi, come per osservare meglio
qualcosa, e allungarsi verso di lei.
“Ma che ingorda… ti sei sporcata la faccia…” le disse, passandole l’indice
vicino alle labbra.
La ragazza provò una stretta al cuore.
Neanche un mese prima aveva fatto una grigliata con le sue amiche del caffè,
con Shirogane, Akasaka-san e poi il suo Aoyama-Kun…
Mentre mangiavano, il suo ragazzo le aveva tolto la salsa dal viso, facendola
arrossire per l’imbarazzo… (**)
L’alieno si leccò il dito con cui le aveva pulito il viso. “Che c’è?” le disse
poi, vedendola probabilmente adombrarsi.
Ichigo non osava ripetere il nome di Aoyama-kun, vista la reazione che Kisshu
aveva avuto il giorno prima. Decise che era molto meglio cambiare discorso…
“Vieni qui spesso?” gli domandò.
“Ah… beh… La Terra è un pianeta interessante: quando mi stufo di quella città
inquinata in cui vivi, mi piace andarmene un po’ in giro. Ogni tanto vengo
anche qui! E’ un bel posto…”
“Il tuo pianeta… non è un bel posto?” domandò tentennante la ragazza. Si stupì
del fatto che nonostante stessero combattendo da un anno per salvare i
rispettivi pianeti, lei non gli avesse mai posto una domanda del genere.
“Più o meno” si limitò a dire lui, tagliando corto.
“Che significa più o meno? Spiegati!” insistette lei.
“Non c’è molto da dire che possa interessare la tua testolina vuota!” ribatté
l’alieno, cercando di farle un sorriso sarcastico.
“Non sono scema, sai?”
“Sicura?”
Ichigo si spazientì. “Senti, ieri mi hai sbattuto contro al muro e mi hai quasi
strozzato, poi ti sei messo pure a piangere e hai urlato che non ti ho mai
ascoltato, quindi ora vedi di parlare! Avanti, rispondimi!”
Kisshu la guardò frastornato. “Io…”
“Per favore”, aggiunse Ichigo in tono fermo.
L’alieno fece un gesto scocciato con la mano e distolse lo sguardo. “Sei
proprio testarda! Ok… ti dirò qualcosa ma tanto non capirai un accidente!”
“Dunque… il nostro pianeta è nel sistema stellare più vicino al vostro…”
iniziò. “Ci sono circa 1,33 Parsec, se non ricordo male.”
“Nella sua orbita rivolge sempre la stessa faccia verso la nostra stella, un
po’ come fa la Luna con la Terra. E’ per questo che da una parte del pianeta è
sempre giorno e la temperatura è elevatissima, mentre dall’altro lato è sempre
notte e fa un freddo terribile. Per adattarci, io e i miei simili viviamo solo
nella zona limite tra le due e viviamo sotto terra. Ti basta come spiegazione?”
(***)
“E lì sotto, com’è?”
“Non è male…” disse lui, fissando un interessantissimo sassolino a pochi
centimetri dalla sua gamba. “Abbiamo le luci artificiali e quindi la
vegetazione, ci sono anche alcuni animali, certo, non come sulla Terra, ma sono
simili perché quando i nostri antenati se ne sono andati da qui hanno portato
via molti campioni di DNA. E poi abbiamo delle grosse città costruite in pietra
e gli stabilizzatori climatici…”
Ichigo si mise a disegnare cerchietti nella terra morbida, con il rametto che
aveva in mano.
Era impossibile cavargli due parole di bocca…
“E allora perché siete venuti ad invadere la Terra proprio ora? Se sono
migliaia di anni che vivete lì…” chiese.
Lo vide stringere i pugni, nervosamente.
“Periodicamente… “ continuò lui, tentennante, “Periodicamente, più o meno ogni
26000 dei vostri anni, il nostro pianeta incrocia l’orbita di un pianeta più
esterno. Per via della gravità si attraggono e diventano instabili.”
(****)
“Instabili?” ripeté la ragazza, cercando di capire.
“L’asse del pianeta vacilla per cui ci sono terremoti, eruzioni vulcaniche,
tempeste magnetiche, cose di questo tipo…”
Restò in silenzio qualche secondo, come per ricordare qualcosa.
“Abbiamo una specie di profezia, tra la nostra gente, che narra di un essere
superiore che apparirebbe in queste occasioni per permettere al nostro popolo
di tornare sulla Terra e salvarsi. Io non so se questa cosa sia già successa
realmente in passato, ma questa volta….”
“Ti riferisci a Profondo Blu?”
“Già…”
Ichigo restò in silenzio, cercando di realizzare tutto quello che le aveva
detto.
Terremoti… eruzioni vulcaniche… Si sdraiò nell’erba dietro di lei.
In effetti era stato un discorso un po’ complicato…
L’erba le solleticava la schiena nuda.
Le tornò in mente il suo primo appuntamento con Aoyama-Kun: anche quella volta
si era sdraiata sull’erba del parco, mentre lui le andava a prendere da bere.
Quanto tempo era passato? Sembravano anni… Non si ricordava di essersi più
stesa nell’erba a rilassarsi da allora.
Certo, combattendo era finita molte volte catapultata per terra, ma era
un’altra cosa…
“Che fai? Dormi?” domandò Kisshu protendendosi verso di lei, curioso.
“No, stavo pensando a quando sono uscita con Aoyama-Kun per la prima volta e
sono diventata una Mew Mew” rispose lei soprappensiero.
“Come è successo?”
“Ah! Io ho fatto delle indagini per tutta la scuola e Kaori della 3F, che era
la ragazza di uno dei suoi compagni di kendo, mi ha detto che Aoyama-Kun andava
matto per le ricerche sulle specie in via d’estinzione, allora io gli ho
proposto di…”
“Non me ne frega niente del tuo amichetto!” la interruppe seccato Kisshu.
“Volevo sapere come sei diventata una Mew Mew”
“A-ah… ecco…” disse lei, dandosi mentalmente dell’imbecille.
Per fortuna lui non sembrava essersi particolarmente alterato…
“D-dunque… E’ stato Shirogane a modificare il nostro Dna. Ha portato avanti
delle ricerche di suo padre, dopo che lui è morto, ucciso da uno dei vostri
chimeri. Sai, lui aveva scoperto che una volta vivevate sulla Terra e sapeva
che sareste tornati. Per questo Shirogane ha scelto me e le altre ragazze come
cavie per il suo esperimento…così durante il mio primissimo appuntamento sono
stata colpita da un-non-so-che-genere-di-raggio e mi sono ritrovata mezza
gatto! Ha detto che ero la sua importantissima arma vivente per proteggere la
Terra…”
Shirogane è sempre così romantico… pensò Ichigo ironica.
“In gamba il biondino, però…” fece notare l’alieno.
“Già…” ammise la ragazza.
Ichigo saltò a sedere. Pensando ai genitori di Shirogane le venne
improvvisamente un dubbio atroce. Kisshu aveva detto che il suo pianeta era
scosso da cataclismi…
“Ma sul tuo pianeta come stanno ora? Voglio dire, la tua famiglia, i tuoi
amici? Mentre tu eri qua sulla Terra, loro cosa…” disse con un certo impeto.
Kisshu le fece un sorriso strano. “Non c’è nessuno che mi aspetta, bambolina,
tranquilla!”.
“Come puoi dire una cosa del genere?” domandò confusa la rossa.
“Quando ero molto piccolo, c’è stato un crollo in una galleria sotterranea dopo
un terremoto e la mia famiglia è rimasta sepolta là sotto…” disse lui fissando
la superficie cristallina del lago. “Non mi ricordo molto… comunque, siccome
ero un maschio e sembravo avere buone potenzialità, mi inserirono in un
istituzione sociale a carattere militare. Sono rimasto lì fino all’anno scorso,
quando Profondo Blu ha deciso di venire sulla Terra…. In quell’occasione hanno
indetto delle selezioni per vedere chi fossero i guerrieri migliori, in grado
di adattarsi prima alle condizioni climatiche della Terra e io sono rientrato
nella lista dei prescelti. Punto e Basta. Non c’è molto di interessante nella
mia vita… …a meno che tu non sia un soldato della mia camerata, allora ci
sarebbero due o tre cose che mi sono successe che dovrei proprio raccontarti…”
continuò Kisshu con un sorrisetto malizioso. “Ma è meglio che tu non le sappia…
decisamente” aggiunse.
Ichigo sgranò gli occhi. Aveva perso la sua famiglia?
(*****)
Allora, era per questo motivo che la sera prima, mentre lei gli urlava in
faccia, gli erano scappate quelle lacrime?
Certo, era arrabbiatissima in quel momento… e lei non poteva saperlo, ma…
Cattiva…
si sentì improvvisamente cattiva. E insensibile.
Chissà come si sta senza genitori, senza qualcuno che si occupa di te e ti dice
cosa devi fare… si domandò.
I suoi pensieri corsero a Shirogane: dopo la morte dei suoi genitori, lui aveva
sempre avuto Akasaka-san a preoccuparsi di lui, eppure era sempre così
taciturno e chiuso in sé stesso…
Poi pensò al suo Aoyama-kun: lui invece aveva i suoi genitori adottivi e poi
aveva un sacco di amici e tutte quelle ammiratrici. Poi aveva lei!
E nonostante questo, sapeva che Aoyama-kun non era mai stato felice. Una volta
le aveva detto di come la morte dei suoi lo avesse reso cinico, di come la
maschera da ragazzo modello che si era creato gli servisse per accontentare i
suoi nuovi genitori e per comprarsi il loro affetto, di come i suoi bei voti a
scuola gli regalassero delle amicizie false, di come i successi nello sport gli
procurassero l’ammirazione delle ragazze.
Vivendo così, poteva solo credere che le persone fossero mosse solo da secondi
fini, incapaci di sentimenti autentici… e verso di loro provava solo disprezzo…
disprezzo per gli esseri umani, capaci con il loro stupido egoismo solo di
rovinare il bel pianeta in cui vivevano…
Il suo bel pianeta…
Con un brivido le venne in mente Profondo Blu mentre la fissava con quegli
occhi di ghiaccio e le puntava contro la spada, costringendola sul pavimento.
“Questo pianeta è mio e non permetterò a nessuno di voi sporchi umani di
toccarlo più”
La sua voce malevola le risuonava nelle orecchie.
Come aveva fatto a non collegare le due cose?
In realtà…
In realtà, nel profondo del suo cuore, aveva sempre saputo che c’era qualcosa
in Aoyama di strano, di sinistro…
Si era convinta che il suo affetto sincero potesse farlo ricredere, potesse far
venire allo scoperto il lato dolce, gentile e premuroso del ragazzo,
cancellando tutto il resto.
Ma il suo affetto per lui… era davvero così sincero?
All’inizio era uscita con lui solo perché era il più corteggiato della scuola.
Tutte le sue compagne ne parlavano così bene… immaginava dovesse trattarsi di
un ragazzo perfetto e meraviglioso, che si sarebbe preso cura di lei come se
fosse una principessa! E lei desiderava tantissimo vivere questa favola
romantica…
Ma invece, nella realtà, prima ancora di mettersi insieme, la perfezione
costante ed inflessibile di quel ragazzo aveva iniziato a metterla a disagio.
E lei aveva iniziato a nascondergli dei segreti.
Gli aveva nascosto di essere una Mew Mew, di essersi lasciata baciare da altri
ragazzi mentre stava con lui, e tante altre piccole cose, ogni giorno…
Si comportava da ipocrita, da incapace e si domandava continuamente se
meritasse di stare in sua compagnia… se meritasse le sue attenzioni.
Ma se avesse potuto diventare in qualche modo preziosa, indispensabile per lui…
Avrebbe sentito anche lei di valere qualcosa… di essere una ragazza speciale…
Era… egoismo questo?
Un giorno Aoyama le aveva fatto promettere di sorridere sempre, in modo da
renderlo allegro e fargli dimenticare i suoi problemi.
Quel giorno si era sentita veramente importante.
Si ripeté mentalmente l’ultima frase.
Così, a distanza di mesi, suonava come se lei si fosse ridotta ad una specie di
pagliaccio o qualcosa del genere…
Che idea cretina…
Però… si accorse che le luccicavano gli occhi.
Profondo Blu era nel Dna di Aoyama-Kun come il Gatto Iriomote era nel suo… così
le aveva spiegato Pai… (******)
Quando il suo ragazzo si era sacrificato per liberare l’Acqua Mew, lo aveva
fatto… lo aveva fatto per il suo pianeta.
Sapeva che l’avrebbe uccisa dal dolore morendo, ma l’aveva ingannata, per farsi
colpire da lei. Le aveva detto che a lui non sarebbe successo nulla, invece lo
aveva visto sparire davanti ai suoi occhi e lei aveva dovuto rischiare di
morire a sua volta per salvare la persona a cui teneva di più sulla faccia
della Terra.
Certo… il pianeta era più importante di lei, però…
Morire…
Si ricordò di Kisshu.
Lui, quando aveva cercato di salvarla, si era messo contro Profondo Blu, contro
il suo sovrano, dicendogli:
“Mio signore, so bene che opporsi a voi significa tradire la nostra stirpe, ma
per me Ichigo viene prima di tutto!” (7*)
E si era messo a combattere per lei con tutta l’energia che aveva in corpo,
mentre lei se ne stava lì imbambolata, senza sapere da che parte stare.
Era sempre talmente irruente e smodato in quello che faceva, che anche in
quell’occasione si era scoperto troppo, per cercare di colpire il suo
avversario e questo aveva approfittato della sua distrazione per trapassarlo da
parte a parte con la spada…
Poi l’aveva scaraventato per terra con ripugnanza…
…facendolo strisciare sul pavimento come un peso morto per parecchi metri…
Guardò il giovane alieno con la coda dell’occhio, nascondendosi sotto la sua
frangetta per non far vedere le lacrime che le offuscavano i begli occhi color
cioccolata.
Sapeva che l’aveva scaraventato verso di lei per deriderla…
Per farla vergognare dell’inutilità di quel sentimento strano che c’era tra
loro due, per farla sentire sciocca e… colpevole…
Nell’addome scoperto di Kisshu si vedeva ancora quella grossa cicatrice che
neanche il potere dell’Acqua Mew aveva cancellato.
Ichigo non aveva mai visto tanto sangue tutto insieme. Si sentiva svenire.
Sgorgava a fiotti da quel taglio profondo e gocciolava sul pavimento, le
macchiava le gambe su cui aveva appoggiato l’alieno…
Doveva soffrire terribilmente perché il suo corpo era scosso da brividi
spaventosi, ma lui le sorrideva…
“Voglio insegnarti qualcosa di buono…” le aveva sussurrato, mentre spendeva le
ultime forze per cercare di dargli un bacio. (8*)
Un bacio che lei non aveva ricambiato.
Perché?
Cosa le sarebbe costato?
Poi l’aveva visto andarsene lentamente tra le sue braccia, mentre il respiro
diventava sempre più debole e superficiale…
Perché era stata così… così crudele…? (Bella domanda… -_- NdMe)
“Ichigo?” domandò allarmato Kisshu guardandola.
La ragazza si accorse di tremare come una foglia.
Le si avvicinò preoccupato senza capire, inginocchiandosi di fianco a lei.
“Io volevo dimenticare…” mormorò Ichigo.
“Non ho mai raccontato a nessuno cos’è successo quel giorno, sull’astronave… Ma
non ci riesco! Continuo a fare degli incubi da allora… a rivedere sempre le
stesse scene…”
Quegli incubi che venivano a ricordarle che non poteva vivere con tutti quei
rimorsi nel cuore…
Quei dubbi…
E quei sensi di colpa…
“Non ci riesco più a tenermi dentro questa cosa!” gridò piombando contro di
lui, facendolo cadere a sedere per terra.
“Ma di che parli?” le domandò prendendola per le spalle, sbigottito.
“Mi dispiace tanto, Kisshu… io non capivo un accidente, perché non volevo… ma
tu non dovevi fare così”
Sarebbe stato tutto più semplice se avesse fatto il bastardo fino alla fine…
invece…
“Ichigo, non capisco niente di quello che stai dicendo…”
Ma mentre diceva così, sentì che lui l’abbracciava e che poggiava il mento sui
suoi capelli.
“Tutto quel sangue… io… non volevo, mi dispiace, mi dispiace…” farfugliò
Ichigo, strofinando il viso contro la sua maglia, per asciugarsi le lacrime.
Kisshu prese ad accarezzarle i capelli.
“Stai… piangendo per me? Davvero?” domandò lui titubante.
Sì… stava piangendo per lui. Perché aveva sofferto, per colpa sua…
E lei aveva fatto finta di niente finora…
Però non riuscì a dirgli nulla, perché i singhiozzi le chiudevano la gola.
“Perché se stai piangendo per me, devi smettere subito! Quello che è successo è
successo, bambolina! A me sta bene…” le disse, cercando di tranquillizzarla.
Non ce l’aveva con lei…
Anche se questo pensiero la fece sentire immensamente meglio, Ichigo non riuscì
a smettere di piangere.
“Però hai ragione… è stato terribile…” aggiunse lui, piano, dopo un lungo
attimo di silenzio.
“Sai che ti dico? Se vuoi piangere fai pure, gattina… forse dopo non faremo più
incubi…”.
La strinse più forte, strofinando il viso sui suoi capelli ancora umidi, poi
Ichigo si sentì tirare verso il basso, tra l’erba.
Ebbe un attimo di disorientamento, ma vide che Kisshu stava fissando con
sguardo perso il cielo, assorto nei suoi pensieri…
Lasciò che se la poggiasse sul petto e che si mettesse ad arrotolare le sue
ciocche rosse tra le dita… mentre lei non riusciva a fermare le lacrime…
~ * ~ *~ * ~ *~ *~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ * ~
Kisshu e Ichigo: Tutto ciò è patetico…
Autrice: Pazienza… l’autrice sono io! E voi fate quello che IO voglio!
Note:
Cavolo, ma quante note ho fatto????? O_O
(*) Autrice: Ehi! Sapete che questo posto esiste davvero? Ci sono andata in
vacanza ed è stato lì che per la prima volta io ho…
Kisshu: STA ZITTA! Non raccontare i tuoi traumi esistenziali ai lettori!!!
>___<
Autrice: Uffa… guarda che non c’entra (quasi) niente con quello che pensi tu!!!
>o<
(**) Episodio… 48. Quello dove Kisshu gonfia di botte Aoyama-kun nella
“terrificante montagna della dimensione alternativa”… Wow!
(***) Ringrazio il mio Profe di Scienze per tutto ciò! (Profe, però potrebbe
anche cambiarsi quel maglione… almeno una volta o due all’anno…).
Il Parsec (abbreviato in pc) è un'unità di lunghezza usata in astronomia.
Significa "parallasse di un secondo d'arco". È basato sul metodo della
parallasse trigonometrica, che è il modo più antico ed affidabile di misurare
le distanze stellari. L'angolo sotto il quale si vede da una stella il raggio
medio dell'orbita della Terra è chiamato parallasse. Il parsec è definito come
la distanza dalla Terra di una stella che ha una parallasse di 1 secondo
d'arco. Corrisponde quindi a 360×60×60/2π UA = ~2.0626480625×105 UA = ~
3,08567758066631×1016m ≈ 3,26 anni luce. (tratto da Wikipedia, l’enciclopedia
libera su internet).
Voi ci avete capito qualcosa? Io no…
Cmq la stella a cui Ki-chan fa riferimento è il sistema binario di Alfa
Centauri, composta da una stella A ed una B. Non so se ci siano realmente
pianeti che ci girano attorno…
(****) Secondo il calendario Maya, ogni 26000 anni la Terra giunge alla fine di
un ciclio e rischia di venir distrutta dalle divinità… in realtà questo periodo
corrisponde anche alla durata della precessione degli equinozi, ovvero del
tempo che impiega l’equinozio di primavera a spostarsi lungo i 365 giorni
dell’anno… Sempre grazie al mio Profe di scienze! Mitico Zio Max!!!
(*****) Ma sono tutti sfigati i personaggi di sta storia???? Shirogane ha perso
i genitori, Aoyama ha perso i genitori… per non parlare di Purin che ha perso
la mamma, non vede il padre da anni e deve badare a 300 marmocchietti…
E che dire di Zakuro? Chi era quel tipo morto assassinato nei suoi ricordi? Suo
padre?
E Minto? Che non sa nemmeno che fine abbiano fatto i suoi, sempre in giro per
il mondo… Viva la famiglia!!!!!
(******) Episodio 50, subito dopo che Profondo Blu si è risvegliato.
(7*) Questo e tutta la scena del combattimento sono presi dal Manga, perché
nell’anime fa molto più schifo!
(8*) Questo invece lo dice nella versione giappina dell’anime. In realtà non so
se la traduzione che ho io sia del tutto corretta!
Kisshu dice qualcosa tipo: “Ikatanshi Dakara” che credo assomigli di più ad un
“Ora devo fare una cosa” o “Devo fare qualcosa di buono”, ma il mio giapponese
fa pena! Se qualcuno di voi lo sa, PER FAVORE DITEMELO!!!!!! HO BISOGNO DI
SAPERLO!!!!!!